Cyber-spionaggio: in un anno triplicate le violazioni

Verizon pubblica il “Data Breach Investigations Report 2014”. Le spie (private e aziendali) continuano a crescere

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Una piaga da debellare. Questo è il panorama attuale dello spionaggio cibernetico, da quello che emerge dal rapporto Verizon 2014. La ricerca dell’operatore di telefonia, non a caso uno dei primi ad essere citati all’interno dello scandalo Datagate, ha analizzato circa 100.000 “incidenti” di sicurezza avvenuti negli ultimi 10 anni, con la ricostruzione del numero di violazioni effettuate. Non solo interessi economici ma anche la minaccia crescente del terrorismo tra i motivi che spingono privati (cracker) e agenzie (ad esempio NSA) ad utilizzare tecniche sofisticate di “data breach”. Verizon ha analizzato la quantità delle minacce e ha verificato come il numero di violazioni sia tre volte maggiore quello dell’anno precedente.

DDoS il metodo preferito dai cyber-criminali

Il metodo più utilizzato, da organizzazioni e private, per entrare in possesso delle informazioni personali è quello di effettuare l’accesso alle piattaforme attraverso le effettive credenziali degli utenti. Gli attacchi diventano sempre più sofisticati e indirizzati a colpire gli strumenti più utilizzati dalle persone, come le app e le web app. E’ del 75% infatti il numero di incidenti, nel campo finanziario, effettuati contro le applicazioni web, mentre una tipologia presente un po’ ovunque (sia a livello aziendale che privato) è l’attacco DDoS, che mira a rendere un sito indisponibile per un certo periodo di tempo, causando una perdita economica rapportata al valore del portale. 

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