Fermare il cybercrime farebbe risollevare le economie internazionali

L’impatto economico del crimine informatico ha un valore stimato di 445 miliardi di dollari in tutto il mondo

Il nuovo report realizzato dal CSIS (Center for Strategic and International Studies) e promosso da McAfee, parte di Intel Security, rivela la portata dell’impatto del cybercrime sulle economie globali. Il report, “Perdite nette – stimare il costo complessivo del crimine informatico,” conclude che il crimine informatico costa alle imprese circa 400 miliardi di dollari, che corrisponde a una perdita di 200.000 posti di lavoro negli Stati Uniti e 150.000 Europa.

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Il costo più importante legato al crimine informatico deriva dal danno causato alle prestazioni aziendali e alle economie nazionali. Il cybercrime danneggia mercati, competitività, innovazione e frena la ripresa e la crescita dell’economia globale. Studi stimano che l’economia di Internet generi annualmente tra i 2 e i 3 trilioni di dollari, una quota dell’economia globale che si prevede aumenterà rapidamente. Le stime del CSIS considerano che il crimine informatico si appropri del 15-20% di tutto il valore creato da Internet.

In Italia, per esempio, le perdite reali dovute agli hacker sono ammontate a 875 milioni di dollari, mentre i costi legati alle necessità e alle attività di ripristino hanno raggiunto gli 8,5 miliardi di dollari. In altre parole, non ci può essere un distacco di dieci volte tra le perdite attribuite agli hacker e le spese sostenute per ripristinare i danni dovuti a questi attacchi.

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