Google vs. Microsoft, è scontro sui motori di ricerca

Nuovo contenzioso tra Google e Microsoft. Al centro della disputa, Bing, il motore di ricerca di Microsoft, azienda accusata da Google per avere copiato il meccanismo che determina i risultati della ricerca.

Al centro della questione gli algoritmi utilizzata da Google Search che sarebbero stati copiati in modo improprio e metabolizzati nella logica di ricerca di Bing.

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Amit Singhai, figura di spicco di Google e tra i creatori dell’algoritmo di ranking utilizzato dalla internet company, afferma che il comportamento di Microsoft deprime la competizione e non aggiunge nulla in termini di innovazione.

Il tutto sarebbe stato portato a termine da Microsoft inserendo un codice spia nella propria Bing Toolbar, monitorando i risultati durante ricerche effettuate su Google. Obiettivo migliorare il proprio motore di ricerca modificando la lista dei risultati proposti.

E per smascherare la politica illegale di Microsoft, Google ha teso una trappola che avrebbe evidenziato il comportamento illecito del concorrente: introducendo una parola del tutto senza senso l’algoritmo di BigG restituiva una risposta specifica, ma del tutto incongruente, effetto che è stato rilevato qualche settimana più tardi nell’utilizzo di Bing nel momento in cui si effettuava un’identica ricerca. Microsoft nega.

In base ai dati in possesso di Netmarketshare la percentuale di ricerche effettuate a livello mondiale è ascrivibile per l’85,37% a Google, per il 6,14% a Yahoo e per il 3,68% a Bing. Percentuali che nel corso dell’ultimo anno non sono cambiate gran che: a marzo 2010 la percentuale di Microsoft era infatti indicata al 3,11%, circa lo 0,5% in meno di quanto rilevato a gennaio di quest’anno.

 

Percentuali completamente diverse e più favorevoli a Microsoft sono invece quelle attinenti il mercato USA. ComScore a novembre 2010 dava Bing all’11,5% e Google al 66%.

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