RF-ID, un anno di crescita sostenibile

Come accade ad ogni fine anno, si tracciano bilanci e il settore dell’ RF-ID e dell’identificazione automatica non fa eccezione. In attesa di ritrovarsi alla terza edizione di Trace-ID, l’evento di Data Collection ormai appuntamento imprescindibile in Italia, in programma il prossimo 25 marzo, fornitori, utilizzatori e analisti fanno i conti e commentano le novità.  Innanzitutto i numeri. Le “tags” a radiofrequenza vendute a livello mondiale sono arrivate al livello di 2,2 miliardi di pezzi, in crescita di circa il 25 per cento rispetto al 2007, un anno per molti versi atipico in quanto caratterizzato da ordini enormi provenienti dal progetto cinese di carta d’identità elettronica, ormai esauritosi. Il prodotto simbolo dell’RF-ID per il grande pubblico, la “tag” passiva in UHF, è stata prodotta nel 2008 in circa un miliardo di pezzi. Il valore complessivo del mercato 2008 viene valutato a circa 5,3 miliardi di dollari (stime della società inglese ID TechEx). Le previsioni per il prossimo anno sono un po’ in sospeso, in quanto tutti attendono di valutare il ”mood” del mercato alla ripartenza dei primi del prossimo mese. Alcune caratteristiche del settore consentono però di essere ottimisti. Innanzitutto, e l’analisi dell’andamento 2008 lo conferma, i progetti oggi in corso a livello privato sono in grande numero e di dimensioni medie, per cui l’impatto del rallentamento economico sarà spalmato su molti soggetti. Nel 2008 il maggiore ordine a livello mondiale per numero di “tags” è risultato quello della catena Marks & Spencer inglese, con 150 milioni di pezzi per abbigliamento e accessori, ma il secondo per dimensioni è molto più piccolo. In secondo luogo, la stragrande maggioranza dei progetti è del tipo a ciclo chiuso, ossia dove ogni fase del ciclo di vita della “tag”, dall’applicazione alla lettura, è controllato da un unico soggetto. Questi progetti hanno un ritorno sull’investimento facilmente calcolabile, e quindi più resistente alle turbolenze del mercato e dei cicli di capital spending del settore. Per esempio, due casi di studio eccellenti di questo tipo sono stati nel 2008 la catena distributiva American Apparel, che produce internamente i propri prodotti e usa solo negozi monomarca, e la Pirelli con le sue Cyber-Tyres. In terzo luogo, alcuni progetti a committente pubblico hanno motivazioni diversi dal ritorno sull’investimento immediato, e garantiscono un flusso di risorse all’industria. Per fare un esempio, in Europa il progetto per la RF-IDizzazione della bigliettazione nel sistema del trasporto locale londinese da solo vale 1,6 miliardi di dollari. Infine, il flusso di innovazioni continua senza pause. Per fare due esempi: sono in arrivo “tags” passive UHF con una capacità di memorizzazione di 128 Kbit, equivalente a quello di una SIM Card di ultima generazione. Il loro costo sarà quattro volte quello delle attuali “tags” ma la capacità sarà 256 volte superiore. Per queste nuove “tags” si prospettano naturalmente una serie di nuove applicazioni, alcune nuove e altre oggi occupate dalle “tags” attive. Sempre nel campo delle “tags” passive, un’altra novità tecnologica interessante è l’aumento della distanza massima di rilevazione, che nella nuova generazione di lettori arriva a 5 metri. Sono evidenti i vantaggi che questo comporta nell’utilizzo e nella realizzazione delle soluzioni e delle installazioni. Queste e altre novità tecnologiche, l’evoluzione del mercato e soprattutto le migliori pratiche applicative costituiranno gli argomenti della terza edizione di Trace-ID, in programma a Milano il 25 marzo 2009 presso il Centro Convegni dell’Hotel Michelangelo.  Maggiori informazioni sull’evento sono disponibili all’indirizzo www.trace-id.eu, dove sono anche pubblicate le presentazioni relative alle scorse edizioni dell’evento e i collegamenti ai video dei principali interventi.

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