Ripresa Ict, non per tutti ma per tanti

Prospettive incoraggianti per il settore enterprise dell’Ict, quanto meno a livello globale.

I risultati dell’ultimo trimestre del 2010 testimoniano della ripresa in atto e gli analisti concordano sul fatto che il 2011 sarà il primo vero anno in cui le dinamiche di settore invertiranno definitivamente le tendenze al ribasso che hanno caratterizzato gli investimenti negli ultimi due anni: la spesa in tecnologia – si afferma – è direttamente proporzionale allo stato di salute di vendite e profitti del mercato e l’Ict è una risorsa ormai irrinunciabile per rendere più efficienti le organizzazioni.

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Secondo quanto indicato da Gartner la spesa globale dovrebbe incrementare di circa il 5% rispetto al precedente anno. Gli investimenti più cospicui saranno trainati dalle tecnologie di telecomunicazioni per le quali si prevede un aumento di spesa di quasi il 10%.

Ma anche il comparto software e hardware dovrebbe produrre buone performance realizzando incrementi del 7,5%. Ibm, Sap, Emc, Intel, Microsoft, le aziende storiche del settore, parte integrante dell’ecosistema enterprise, hanno evidenziato nell’ultimo trimestre una dinamica di ripresa degli investimenti che lascia ben sperare in un ritorno dell’investimento ai livelli pre crisi.

Un dato indicativo della ripresa del settore tecnologico è in generale costituito dalla fiducia e aspettative riposte nel mercato di riferimento. E in questo caso è utile ricordare che nell’ultimo trimestre 2010 il Nasdaq è cresciuto del 12%.

Il problema è che la crescita indicata per il 2011 non sarà più distribuita nello stesso modo in cui avveniva in passato. Le differenze sostanziali tra paesi dell’area BRIC e paesi occidentali tenderà ad accentuarsi evidenziando un mercato a due velocità.

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L’ago della bilancia per una ripresa degli investimenti tende sempre più a risiedere nelle dinamiche di sviluppo delle economie globalizzate dei paesi emergenti, eccezion fatta per gli Stati Uniti. L’economia europea non procede di pari passo con le aspettative di crescita del mercato globale e in alcuni casi, come in Italia, le prospettive sono di basso profilo.