Kindle Fire e il business digitale di Amazon

Inizia la vera avventura di Amazon nel mondo del tablet. Con il nuovi Kindle Fire HD, device a 7 pollici basati su Android, disponibili in Italia a un prezzo di 199 euro nella versione a 16GB e a 199 euro nella versione a 32 GB, viene così esteso e ampliato il segmento tecnologico inaugurato nei mesi scorsi con il modello base Kindle Fire oggi offerto a 159 euro.

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Più che essere un concorrente diretto dell’iPad, il Fire HD testimonia della pluralità di iniziative e innovazione che possono essere messe in gioco in un mercato ancora in parte del tutto inesplorato, i cui profili di utenza presentano ancora grandi potenzialità di crescita.

Amazon non è un’azienda tecnologica, il core business sono i contenuti, e i prodotti messi a disposizione sono il mezzo attraverso cui raggiungere un fine ben preciso: sviluppare un mercato di massa digitale di contenuti digitali. Cambia quindi la logica con cui nel passato la tecnologia è stata proposta al mercato, finalizzata non tanto alla tecnologia in quanto tale, ma come elemento abilitante un business.

Una strategia che che si può comprendere benissimo intravedere nelle ultime affermazione del Ceo Jeff Bezos: “Vogliamo fare i soldi quando le persone usano i nostri device, non quando li comprano”.

Nonostante Tim Cook nel passato abbia affermato che il prezzo di un tablet non può scendere sotto i 500 dollari, poiché sotto questa soglia di valore si rischia di vendere solo tecnologia spazzatura, l’attuale proposizione tecnologica di Amazon, fondata sul presupposto di fornire tecnologia a basso costo per alimentare un business digitale, potrebbe ribaltare e contraddire quanto sentenziato dalla Apple.

Il Kindle Fire si pone, quindi, come un prodotto che supera l’iniziale target di riferimento del Kindle, ideato inizialmente come dispositivo specializzato per la lettura dei libri elettronici, prendendo atto che i consumatori mirano sempre più ad avere la possibilità di interfacciarsi con tecnologie in grado di provvedere alla fruizione di contenuti multimediali a tutto tondo, sopratto video in modalità on-demand e straming.

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A questo punto, la vera sfida, guardando in particolare a un futuro non troppo lontano, appare risiedere nella capacità di definire un ambiente cloud capace di rendere coerenti dispositivi di accesso sufficientemente flessibili e a basso costo con una sempre più ampia scelta di contenuti digitali multimediali.