L’Universo non è composto da materia e antimateria in parti uguali

L’esperimento LHCb effettuato al CERN di Ginevra dimostra che forse materia e antimateria non sono presenti in parti uguali nell’Universo

Dopo la scoperta dello spettrometro magnetico AMS, installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, di una possibile sorgente di antimateria, il CERN ha individuato una discrepanza nelle proporzioni di materia e del suo opposto nell’Universo.

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L’Universo è composto principalmente da materia

L’esperimento LHCb ha studiato il decadimento dei mesoni Bs e delle loro contraparti a carica invertita. L’analisi dei dati ha rivelato una discrepanza nell’annullarsi delle due particelle. Pare che al decadimento del mesone Bs non corrisponda un’uguale quantità di materia oscura come gli scienziati hanno sempre pensato avvenisse. La conclusione che hanno tratto gli studiosi è che ad un certo punto della storia dell’Universo la materia abbia superato in quantità l’antimateria. Una simile discrepanza era già stata rilevata per altri tre tipi di particelle. La prima osservazione di questo fenomeno è avvenuta negli Anni 60 al Brookhaven Laboratory nelle particelle neutre chiamate “kaons”.

Una nuovo pezzo del puzzle

“Stiamo cercando i pezzi mancanti del puzzle che costituiscono un severo test per la teoria e sono una sonda sensibile per rivelare la presenza di una nuova fisica oltre il Modello Standard”, ha spiegato Pierluigi Campana, che ha curato l’esperimento al CERN. “L’entità dell’asimmetria di comportamento è molto grande – afferma Vincenzo Vagnoni dell’Infn di Bologna – e la misura effettuata da Lhcb apre un nuovo settore d’indagine che potrà portare, possibilmente alla scoperta di nuovi effetti che possano finalmente spiegare il mistero della scomparsa di antimateria dal nostro Universo”.

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