Leggere il Braille senza mani grazie alla retina artificiale

Argus II è una protesi retinica che permette agli ipovedenti, sostituendosi ai coni e bastoncelli difettosi, di leggere il Braille senza l’uso del tatto

Una nuova soluzione hitech per i non vedenti. Argus II, il cui primo impianto non sperimentale è stato effettuato presso l’ASO dell’Universitaria di Pisa, è una protesi retinica che permette a pazienti colpiti da malattie degenerative della vista, come la retinite pignmentosa, di riconoscere le sagome degli oggetti e quindi di leggere il Braille senza l’utilizzo delle mani.

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Un computer “vede” per il paziente

Lo studio pubblicato su Frontiers in Neuroprosthetics, prodotto dai ricercatori della Second Sight, l’azienda che ha sviluppato e prodotto il dispositivo, dimostra l’efficacia del dispositivo.

Argus II è costituito una mini-telecamera montata su un paio di occhiali, un piccolo computer per elaborare le immagini, un’antenna e un apparato recettore installato direttamente sulla retina. Le immagini riprese vengono digitalizzate e inviate al microchip sulla retina, costituito da 60 elettrodi, disposti in una griglia 10 x 6. Il cervello riceve i segnali trasformati dal dispositivo in impulsi elettrici e trasmessi mediante il nervo ottico, ricavando percezioni di forme luminose.

Leggere il Braille senza mani

Le possibilità di questo dispositivo non finiscono qui. I ricercatori sono riusciti a inviare le immagini direttamente sul microchip posto nell’occhio, quindi senza occhiali e telecamera, per provare che era possibile leggere il Braille senza l’uso del tatto.

Il paziente ha provato a leggere parole di quattro lettere nell’alfabeto per non vedenti, con un tempo di visione di mezzo secondo per carattere, e nell’89% dei casi ha riconosciuto la singola lettera e nel 70% un’intera parola.

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