Microsoft chiude in rosso il primo trimestre 2009

Per la prima volta nella sua storia l’azienda accusa una riduzione di fatturato. Il volume d’affari complessivo si riduce del 5,6% e Windows subisce una flessione del 16%

Il primo trimestre 2009 andrà ricordato negli annali della storia di Microsoft per essere l’unico e primo periodo in cui la società, nei suoi 23 di Public Company, registra una diminuzione dei profitti e fatturato. Quest’ultimo ha subito una flessione del 5,6% passando da 14,45 miliardi di dollari del primo trimestre 2008 ai 13,65 miliardi per il trimestre chiuso il 31 marzo di quest’anno. Windows ha portato meno acqua al mulino della società di Seattle: solo, si fa per dire, 3,4 miliardi di dollari, cifra che rappresenta un calo rispetto al primo trimestre 2008 del 16%. Certo, al di là della recessione globale, i risultati risentono della trasformazione del mercato. Il calo delle vendite dei PC, che nel 2008 si valuta essere stato del 6,5%, ha rivelato una diversa composizione tecnologica che destabilizza il fatturato Microsoft nell’area Pc. Sui netbook, che rappresentano ormai circa il 12% del volume di vendita, la società ha dei margini di guadagno più ridotti rispetto a quanto riesce a realizzare su portatili e desktop. Quattro delle cinque divisioni dell’area business hanno registrato un calo delle vendite per una complessiva riduzione del rispettivo fatturato del 5%, attualmente valutato pari a 4,51 miliardi. La scarsa propensione dell’utenza business a passare a Vista non ha certo aiutato: solo il 10% dei clienti Microsoft ha migrato la propria base pc alla versione di sistema operativo che in prospettiva lascerà spazio al futuristico Windows 7. Non è solo la componente più tradizionale a essere soggetta a una contrazione del volume d’affari. I servizi online sono crollati del 14% e nel primo trimestre hanno rappresentato un valore pari a 721 milioni di dollari. L’unica area che ha registrato dei progressi è quella denominate Server and Tools, dominata da Windows Server e da SQL database.

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