Nasce la petizione Anti PRISM

In attesa che gli Stati Uniti facciano luce sulle nuove rivelazioni di PRISM ecco l’offensiva della politica, sponda Pirata

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Da quando, quasi un mese fa, sono diventate pubbliche le procedure del software spia della NSA, PRISM, tutto il mondo si è indignato. Con il passare del tempo, e con la scoperta che gli Stati Uniti spiassero sistematicamente non solo il proprio territorio ma anche le altre nazioni europee, sono nati diversi movimenti di protesta, paralleli alle prese di posizione dei soggetti politici nazionali. Tra queste una delle più degne di nota è senza dubbio “Anti PRISM” che, come si auto-definisce, un progetto del Partito Pirata europeo. 

Il manifesto pirata

I promotori sono le divisioni nazionali dei Pirati, tra cui anche il Partito Pirata italiano. In tutto sono 20 i partiti pirata che in tutto il mondo hanno firmato il manifesto comune Anti PRISM. Ecco gli obiettivi: “Quando un governo viene veramente dal popolo e per il popolo, non può essere un reato far trapelare informazioni sul corso e la portata delle azioni da parte del governo, in nome dei suoi cittadini, con lo scopo dichiarato di proteggerli. Un governo rappresentativo in una democrazia si basa sul consenso del suo popolo[…]. L’Europa deve rispondere a queste rivelazioni con la dovuta determinazione. Alla luce di questa situazione, è importante che l’Unione europea, piuttosto che rimanere complice di questo abuso di potere che avviene con un costo insostenibile per la società, diventi un punto di riferimento a livello mondiale per i diritti digitali e la tutela della privacy, la trasparenza del governo e la protezione degli informatori“.

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Gli obiettivi del progetto

Austria, Germania, Regno Unito, Italia, Catalogna, Spagna, Svezia, Repubblica Ceca, Olanda, Belgio, Francia, Slovenia, Grecia, Estonia, Lussemburgo, Finlandia, Russia, Svizzera, Australia e Florida hanno sviluppato una iniziativa di sei punti contro il programma PRISM. “Di fronte alle rivelazioni sugli estesi monitoraggi senza controlli e in mancanza di sospetto effettuati sui suoi cittadini, l’Unione europea è chiamata ad agire: invece di continuare a non fare nulla o diventare addirittura complice, l’Europa ha bisogno che venga condotta un’indagine completa sui modi con i quali i diritti fondamentale e le leggi sono state violate con questi programmi“ – ha detto Christopher Clay, un membro del Consiglio Direttivo Nazionale dei pirati austriaci. “Ma la visione dei pirati va ben oltre questo, il nostro obiettivo è che l’Europa prenda la internazionale (anche nello spazio digitale), per quanto riguarda la trasparenza di governo e sui diritti umani e nella protezione degli informatori. L’UE può e deve dare l’esempio al mondo -. Questi sono i sei punti che il movimento globale dei pirati ha presentato come la tabella di marcia – secondo Catherine Nocuń, direttore politico dei pirati tedeschi – dobbiamo porci la domanda: in che tipo di società vogliamo vivere? In una società che è dominata dalla paura o in una società che è dominata dalla libertà? So per certo che un giorno mi troverò davanti a mia figlia e lei mi chiederà: mamma, perché i servizi segreti registrano così il traffico internet? E perché tu non hai fatto niente?”