Privacy online? Ecco alcuni consigli su come proteggerla

Non solo ‘innocua’ pubblicità mirata: la raccolta e l’utilizzo di informazioni personali può portare a furti di identità o creare danni a livello di reputazione online

Che piaccia o meno, le attività su internet vengono monitorate ogni volta che si accede online. È un dato di fatto, ma è anche una percezione condivisa: il 69% degli utenti ha la sensazione di avere meno controllo sulle proprie informazioni personali rispetto a 5 anni fa. Il 61% degli utenti dei social network condividerebbe più contenuti se potesse controllare chi visualizza i contenuti pubblicati. E allora che fare per proteggere la propria privacy online? ZoneAlarm, divisione consumer di Check Point, ha elaborato alcuni semplici consigli che gli utenti possono adottare per proteggere la loro privacy online.

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È bene che gli utenti abbiano chiaro chi raccoglie queste informazioni, che cosa significa a livello di privacy, e cosa è possibile fare per evitare questo monitoraggio remoto.

Quando si è online, sono diversi i programmi e gli strumenti che possono tenere traccia attraverso il browser delle attività di ricerca e della navigazione. Tra gli strumenti più comuni per registrare queste informazioni, vi sono Javascript, le immagini, i cookies flash ed iFrames. Ma anche:

Social buttons: questi pulsanti sono in grado di passare informazioni ai social network su tutte le attività sul web, persino se non si clicca mai, non si è loggati o non si possiede un account sui social network.

Ad Networks: Le reti pubblicitarie costruiscono profili personali “gemelli” che seguono gli utenti sul web. Questi profili dettagliati contengono informazioni demografiche e interessi personali.

Società di monitoraggio: queste agenzie monitorano le attività sul web, inclusa la cronologia delle ricerche, dove si clicca, gli acquisti effettuati e i video visualizzati.

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Inoltre, esistono oltre 200 advertiser indipendenti e 630 tecnologie di monitoraggio che raccolgono i dati personali sul web, senza considerare i numerosi siti web che raccolgono le informazioni personali quando vi si accede online.

Nonostante il 68% delle persone “non è d’accordo con la pubblicità mirata perché non desidera che il proprio comportamento online venga analizzato”, le aziende utilizzano le attività sul web – come acquisti, click, articoli letti e cronologia web – per creare profili estremamente dettagliati che includono aspetti personali della vita privata quali religione, credo politico, orientamento sessuale, status economico, e condizioni di salute.

I rischi principali legati alle attività di monitoraggio online non riguardano solo la pubblicità mirata, ma la raccolta e l’utilizzo di informazioni personali secondo modalità che non si possono vedere, conoscere o persino immaginare. Il rischio è quello di subire furti di identità, perdere opportunità di lavoro o subire danni a livello di reputazione online.

Di seguito alcuni semplici consigli di ZoneAlarm per riprendere il controllo e proteggere la propria privacy online:

1. Bloccare il monitoraggio in background con la funzionalità gratuita Do Not Track di ZoneAlarm

2. Riprendere il controllo sui social media, e impostare condizioni di privacy più rigide sui social network

3. Proteggere la navigazione utilizzando HTTPS e connettendosi a VPN (Virtual Private Network)

4. Far cancellare le proprie informazioni da parte delle aziende che le visualizzano pubblicamente e le vendono

5. Impegnarsi attivamente per il diritto alla privacy, opporsi apertamente contro le attività di quei siti web che non la rispettano

6. Salvaguardare le proprie informazioni, evitando ogni volta che sia possibile di fornire informazioni personali ai siti web