Attacco a Register.com

Il gigante dei domain name registrar “Register.com” per diverse ore ha incontrato seri problemi al proprio sistema DNS e numerose risorse web ospitate dal famoso colosso sarebbero risultate irraggiungibili. “Il Concorde torna a solcare i cieli!” così le cronache francesi il primo Aprile hanno riportato l’annuncio pubblicizzato in grande stile dal direttore buontempone del prestigioso “Musee de l’air et l’espace”.

Invece no, si trattava di una bufala, anzi, per dirla alla francese, di un “Poisson d’Avril” riuscito nel migliore dei modi, tanto che, prima di essere rivelato, la notizia aveva già varcato i Pirenei.

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Gli anni scorsi ci si è trovati davanti ad altrettante clamorose notizie che davvero avevano dell’incredibile, ma l’attendibilità delle fonti aveva sempre avuto la meglio sulle titubanze del lettore circa un possibile “Pesce d’Aprile”.

Si pensi ancora a quanto reclamizzato – per l’occasione – dal team di Google: il progetto CADIE – Cognitive Autoheuristic Distributed-Intelligence Entity – nel cui ambito il sistema di intelligenza artificiale da una veloce ricognizione della Rete avrebbe acquisito le conoscenze necessarie per compilare una pagina web.

Anche in questo caso la “falsa” novella ha fatto il giro del mondo.

Stavolta, invece, la velina comparsa sul social network Twitter nel giorno delle burle, sembrerebbe essere attendibile.

Il gigante dei domain name registrar “Register.com” per diverse ore ha incontrato seri problemi al proprio sistema DNS e numerose risorse web ospitate dal famoso colosso sarebbero risultate irraggiungibili.

I rumors tra i twitteriani hanno ipotizzato un attacco ai name server dell’azienda del tipo denial of service.

La Register.com, al contrario, ha disconosciuto l’accaduto.

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Non è chiaro se la strategia adottata sia una conseguenza di una politica commerciale finalizzata a non suscitare allarmismi che potrebbero far vacillare il proprio business o da una reale inconsapevolezza di quanto stava avvenendo, ma il fatto è stato che quasi per l’intera giornata lo staff tecnico non sarebbe stato in grado di fornire alcun tipo di informazione né, tantomeno, supporto a quanti richiedevano spiegazioni circa l’impossibilità di fruire dei servizi.

Purtroppo il problema si è ripresentato il giorno successivo in tarda serata quando nuovamente milioni di siti ospitati nonché quello aziendale risultavano essere inaccessibili.

Davanti all’evidenza, il servizio clienti si è prodigato per aggiornare i propri utenti su quanto stava accadendo.

Il 3 Aprile in un bollettino comparso sulla home-page del sito della Register.com viene confermato che negli ultimi tre giorni il network aziendale aveva subito delle interruzioni ad intermittenza a causa di un attacco DDos ancora in corso, ma che si era in procinto di adottare le idonee contromisure per arginare i danni.

Il giorno successivo con un nuovo comunicato è arrivato l’augurato “cessato allarme” accompagnato da un rassicurante contatto telefonico ove ottenere ogni chiarimento e supporto.