La sicurezza informatica fra le priorità dei Governi

Secondo lo studio, che raccoglie le opinioni dei professionisti di security di Deloitte in Europa, America e Asia, efficaci programmi di sicurezza informatica aumenteranno il commercio globale e miglioreranno l’interazione tra governi e cittadini.

I governi di tutto il mondo dovranno concentrarsi sulla sicurezza informatica per facilitare la crescita di un’economia sostenibile e far fronte alle minacce di attacco. Il risultato sarà un aumento del commercio globale e una migliore interazione tra Stati e cittadini. Secondo il nuovo studio di Deloitte “Cybersecurity: Everybody’s Imperative. Protecting our economies, governments and citizens”, tutto ciò che dipende dal cyberspazio – dalle infrastrutture, alle operazioni militari, alla sicurezza nazionale – è a rischio.

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“I governi devono iniziare da subito a pensare alla sicurezza dell’economia digitale”, commenta Lorenzo Grillo, Director responsabile Security & Privacy Services di Deloitte. “Gli interessi in gioco riguardanti la sicurezza informatica sono già molto alti e i rischi, se non si affronta la questione nel modo migliore, sono ancora maggiori: un approccio sbagliato potrebbe incoraggiare l’isolamento, la prospettiva del cyber-protezionismo e un bilanciamento inadeguato tra sicurezza e libertà civili”.

Lo studio di Deloitte dimostra che la presenza di un programma di sicurezza informatica efficiente avrà un impatto positivo sulle economie e sui governi di tutto il mondo. “Ci sono modi efficaci per affrontare la sicurezza informatica”, continua Grillo, “ed includono lo sviluppo di una cyber-cultura positiva, la cooperazione tra le nazioni, tra il settore pubblico e quello privato e, non ultima, l’educazione degli utenti e dei cittadini”.

La cyber-cultura – incoraggiata dalla rapida crescita di dispositivi e meccanismi consentiti dalla Rete – sta crescendo più velocemente rispetto alla sicurezza informatica. Il cyber-spazio, nato come dispositivo elettronico aggiuntivo rispetto ad altri campi come il commercio di terra o di mare, è oggi un ambito a se stante: dati privati, proprietà intellettuale, infrastruttura cibernetica e anche sicurezza militare e nazionale possono essere compromesse da attacchi deliberati, da involontarie lacune in fatto di sicurezza e da confini vulnerabili, indefiniti e non soggetti a regole – la Rete globale. Inoltre, l’attuale crisi economica globale sta amplificando le minacce: la disuguaglianza economica e l’insoddisfazione dei lavoratori potrebbero generare dei rischi.

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Una soluzione internazionale
“I governi di tutto il mondo hanno bisogno di definire il livello degli investimenti internazionali e di cooperazione tra i settori pubblico e privato per affrontare questo complesso problema”, spiega Grillo. “La soluzione deve essere a livello internazionale, olistica e strategica e non può limitarsi alla sola integrazione tecnologica”. Secondo gli esperti di cyber-security di Deloitte, i governi devono cooperare per predisporre standard uniformi di protezione in tutto il mondo, ed essere partner del settore privato poiché la maggior parte delle infrastrutture online del mondo è nelle sue mani. La sicurezza informatica dovrebbe inoltre trovare il giusto equilibrio tra protezione e libertà civile, educando e coinvolgendo i cittadini per renderli consapevoli delle possibili minacce e fornendo incentivi positivi per dissuadere i potenziali criminali. E proprio per la natura critica e strategica del problema, la soluzione deve coinvolgere la leadership pubblica e privata.

Incentivi e responsabilità
Per andare incontro a questa sfida, il ruolo dei governi di tutto il mondo è certamente in primo piano. Gli esperti di Deloitte sono d’accordo nell’affermare che il settore pubblico dovrebbe dotarsi di standard che assicurino una migliore sicurezza e protezione, sviluppare nuove e più aggiornate leggi sulla privacy dei dati e creare misure affidabili per i fornitori dei servizi su internet, per i produttori di attrezzature e per i disegnatori di software allo scopo di assicurare lo sviluppo del business online e difendere gli utenti dagli attacchi del cyber-spazio.
Andrebbero inoltre promossi gli sforzi di chi già si occupa di sicurezza informatica, fornendo incentivi al settore privato, agli enti e ai cittadini attraverso agevolazioni fiscali, accessi preferenziali ai contratti con lo Stato e premi basati sulle performance.

Benefici e rischi della sicurezza informatica
L’efficacia degli sforzi in tema di sicurezza informatica faranno crescere il commercio globale, miglioreranno la sicurezza delle transazioni on-line e aumenteranno la protezione dei dati sensibili ma, cosa ancora più importante, rinforzeranno la fiducia, la trasparenza e l’efficienza nelle transazioni tra settore pubblico e privato.
Lo studio sostiene che sottostimare la sicurezza informatica può far calare la fiducia nelle relazioni e causare isolamento in un’economia globale sempre più interdipendente, con conseguente sviluppo di “cyber-protezionismo”. Le disuguaglianze nel gestire il rischio cibernetico tra le nazioni possono influenzare il commercio: i governi potrebbero negare partner potenziamenti non sicuri e alcune società potrebbero limitare i loro investimenti oltreoceano laddove i dati sono meno protetti.
“I governi devono affrontare la questione della cyber security – e i cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita che questo comporta – con i ‘quando’, non con i ‘se’. Non si può tornare indietro,” conclude Grillo.

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