Ibm e il computing ibrido

Cloud computing, Internet Data Center. La strategia Ibm per coniugare il presente con il futuro.

La vita di ciascuno di noi è immersa, consapevolmente o inconsapevolmente, nel cloud computing: servizi di posta elettronica, social networking, Voip, qualsiasi applicazione che quotidianamente utilizziamo ha un canale di comunicazione, Internet, e un data center di riferimento, poco importa se vicino o lontano.

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L’affermazione del cloud computing non è un qualcosa che appartiene al futuro, è il presente. E per quanto si tenti di arginare il dilagare di questo fenomeno in ambiente aziendale, a livello individuale, a meno che non intervenga una censura dall’alto, il mondo del cloud computing convive in parallelo alle infrastrutture e servizi dei data center delle organizzazioni IT. Tuttavia le potenzialità di metodi di lavoro collaborativo mettono in discussione modalità di comunicazione tradizionali e, sempre più spesso, si assiste alla rivisitazione di tecnologie web 2.0 in salsa corporate. La scommessa vera è se il cloud computing possa diventare in termini infrastrutturali il sostituto, quantomeno un parziale sostituto, del modello proprietario attualmente in esercizio. Quali i vantaggi che potrebbero far progressivamente decidere le aziende nel considerare investimenti over the cloud? Molto semplicemente, come sempre accade, la motivazione può essere soprattutto una: i costi e la diminuzione della complessità da gestire. Se queste non rimarranno soltanto promesse, ma saranno capaci di tradursi in uno scenario reale tutto potrà essere possibile. L’evoluzione tecnologica con cui si misureranno le aziende è ormai tracciata.

E se uno dei possibili freni all’espansione di questo modello è la mancanza di fiducia in termini di sicurezza e affidabilità possiamo stare tranquilli che chi ha l’interesse di perseguire l’obiettivo del cloud computing non tarderà a mettere a punto un’offerta adeguata. Tra queste senz’altro Ibm la quale – come afferma Frank Gens, chief analyst di Idc – ha messo in atto una strategia il cui obiettivo è rendere il cloud computing un’alternativa reale. Uno dei possibili cambiamenti che potrebbero essere introdotti da Ibm con il cloud computing è per esempio la virtualizzazione del desktop, una soluzione che consentirebbe una riduzione di costi in termini di tipologia di client utilizzati, di energia elettrica e di gestione dei sistemi. Altre opportunità potrebbero nascere nell’ambito dello storage, così come in altre aree infrastrutturali trasversali agli ambienti corporate. Il tutto è comunque in divenire. E’ interessante osservare come l’evoluzione verso una forma di computing fondata su modalità cloud sia fondata su un adattamento e rivisitazione delle attuali tecnologie in utilizzo. Ibm ha per esempio iniziato a parlare di Hybrid Computing, un modello elaborativo che dovrebbe coniugare il presente con il futuro, sperimentando nuove tecnologie in base alle nuove opportunità e cambiamenti del cloud computing.

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