Per Microsoft il cloud computing è Azure

Per Microsoft
il cloud computing è Azure

How’s the weather like in Ict? Very cloudy, molto nuvoloso. Attorno alla
logica del cloud computing si vanno definendo le politiche di investimento delle
big companies. Google e Microsoft, i grandi rivali, ma l’intero ecosistema
dell’Information Technology sta guardando alla forma estrema dell’Internet
Computing come la nuova terra promessa dove fare approdare il bagaglio di competenze
accumulato nel percorso Web su cui si sono incamminati da lungo tempo i protagonisti
dell’ICT.

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Dopo
avere costruito una sorta di linea Maginot di mega data server around the world
e speso miliardi di dollari per fornire la potenza necessaria a supporto della
remotizzazione delle applicazioni e dei servizi cui potere accedere secondo
le modalità tipiche di un ASP, Microsoft ha svelato il motore che garantirà
lo sviluppo e il funzionamento del Windows cloud computing. Il nome? Windows
Azure. Se pur di cloud computing si tratta, per Microsoft sarà un futuro
azzurro, privo di nuvole.
Ray Ozzie, alter ego di Bill Gates, diventato il chief software architect, ovvero
colui che, nella nomenclatura Microsoft, definisce le regole su cui costruire
il futuro e l’evoluzione della Windows family, ha presentato la cloud
Windows Azure nel corso della Professional Developers Conference di Los Angeles.
Microsoft utilizzerà la piattaforma Azure per mantenere in esercizio
le proprie web applications ed erogare i servizi che sono già oggi cloud
computing ready (Windows Live, Msn…).
Obiettivo di Microsoft è fare diventare Azure il nuovo collante per le
applicazioni di cloud computing che gli sviluppatori appartenenti a software
house, Isv, e utenza business vorranno sviluppare. Per creare nuove applicazioni
e servizi gli sviluppatori – afferma Microsoft – potranno continuare a
sfruttare ambienti come Visual Studio. Gli standard di riferimento sono SOAP,
REST, XML ma in Microsoft si dicono pronti a supportare linguaggi open come
Eclipse, Ruby, PHP e Phyton.
Su Azure e cloud computing si gioca la partita del futuro. Di fatto è
l’evoluzione tecnologica conseguente a quanto finora realizzato nell’ultimo
decennio. E’ l’ultimo stadio evolutivo dell’internet computing
e con Azure, Microsoft si sgancia definitivamente dalla piattaforma terrestre
per compiere un’orbita in totale indipendenza e assenza di gravità
del pc windows vecchio stile.
Furono tanti che alla fine degli anni Novanta pensarono che potesse imporsi
il computing come utility, così come oggi viene immaginato il cloud computing.
Allora era forse prematuro proporre una formula così innovativa e molti
di coloro che si avventurarono sul quel percorso non realizzarono i loro sogni.
L’esperienza accumulata in tutti questi anni rende oggi possibile ipotizzare
il cloud computing come reale infrastruttura della prossima generazione ICT.
Se saranno nuvole Azure o Google clouds è tutto da vedere.

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Di Piero Macrì