Storage IBM a tutto campo

Un’offerta in continua evoluzione che copre tutte le necessità. Presentato Information Archive per organizzazioni di medie e grandi dimensioni

«L’infrastruttura di oggi è idonea alle esigenze di domani?», invita a chiedersi Giovanni Calvio, storage platforma manger di IBM Italia, che poi elenca numeri che fanno pensare: 30 miliardi il numero stimato di tag Rfid generati su base annuale nel 2010, 1 miliardo i dispositivi collegati a Internet entro il 2011, un aumento di 10 volte nei dati digitali tra il 2006 e il 2011 (di cui oltre l’80% in formati non strutturati).

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IBM, illustra Calvio, di conseguenza si è mossa negli ultimi 3 anni su 4 linee strategiche, facendo acquisizioni mirate (circa 2 miliardi di dollari), per rispondere alle esigenze di disponibilità delle informazioni (XIV, Novus, Softek), conservazione dei dati (Dilligent, FilesX, Princeton Softech), la loro sicurezza (Encentuate, Watchfire, ISS) e la conformità delle informazioni (Consul, FileNet).

Oltre alle acquisizioni, ha sottolineato il manager IBM, la ricerca e sviluppo si è dedicata molto allo storage, tanto da realizzare nel 2008 oltre 400 brevetti. Tutto questo si traduce in portafoglio prodotti completo ed esaustivo, da prodotti entry level al mid range fino all’high end.

Le 10 tecnologie core per l’infromation infrastructure, tutte coperte dall’offerta IBM, le ha spiegate Sergio Resch, system storage platform evangelist: Storage virtualization, Data deduplication, Enterprise storage, Next generation storage systems «un’architettura innovativa a gestione autonoma totale»), Storage management (Unified storage infrastructure cvisibility), Solid-state storage architecture («ancora molto costosa»), Information archiving (Unified archive and compliance), Encryption and security management, Continuous data protection, Business intelligence platform integration («per analizzare al meglio la mole di dati in continua crescita, ma sempre più velocemente»).

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Infine Marco Ceresoli, tape and San platform leader, si è soffermato nella presentazione di IBM Information Archive, una nuova soluzione ad elevata scalabilità e sicurezza per informazioni strutturate e non.

IBM Information Archive abbina pool di dischi per un accesso veloce alle informazioni con pool di nastri per conservazione a basso costo di lungo periodo in un unico sistema di archiviazione, consentendo di ridurre al minimo il Total costo f ownership. Il sistema viene corredato con funzionalità integrate di deduplica e compressione dati che ottimizzano la capacità di memorizzazione e migliorano la produttività.

L’architettura di Information Archive, ha sottolineato Ceresoli, si avvale di sperimentate tecnologie IBM come General Parallel File System e Tivoli Storage Manager e di nuove funzionalità espressamente sviluppate come Enhanced Tamper Protection (con brevetto in corso di concessione) per fornire elevate prestazioni, avanzati livelli di sicurezza e protezione dati e l’accessibilità in ambienti cloud computing anche se i dati sono conservati su nastro magnetico.

È possibile inoltre creare tre raccolte di archivi personalizzabili in un solo sistema, ogni raccolta può essere configurata con diverse politiche di conservazione e livelli di protezione per soddisfare esigenze specifiche tra cui quelle commerciali, legali o normative.

«IBM Information Archive – conclude Ceresoli – è la prima proposta della nuova strategia di archiviazione unificata di IBM chiamata Smart Archive». Dunque la filosofia “smart” lanciata lo scorso anno dal Ceo Sam Palmisano con il concetto di “Smart Planet”, sta diventando pervasiva in tutta l’offerta di Big Blue.