VMware, nuovi orizzonti per il BYOD

Nasce Horizon Suite, studiata appositamente per mettere d’accordo l’IT aziendale e gli utenti che vogliono servirsi di qualunque dispositivo al di là del tradizionale pc

Conciliare esigenze opposte e talvolta conflittuali. È la promessa di VMware, che con la presentazione della Horizon Suite, composta dai tre elementi View, Mirage e Workspace, promette di rivoluzionare l’end user computing così come è inteso fino a oggi, mettendo d’accordo lavoratori e reparti IT, alle prese con i nuovi grattacapi targati BYOD. Perché è noto come l’esplodere del “Bring Your Own Device”, cioè la tendenza che vede sempre più utenti servirsi dei propri dispositivi, tipicamente smartphone e tablet, per svolgere il lavoro, snobbando talvolta il pc aziendale anche se si tratta di un ultrabook dalle linee seducenti (e in alcuni casi ahinoi taglienti), ha posto nuove sfide ai gestori dell’IT, che si trovavano di fronte al dilemma di esagerare coi controlli per evitare la perdita di dati preziosi per l’azienda, ma col risultato di castrare le prestazioni lato utente, oppure di lasciare massima libertà, sacrificando però le legittime cautele di sicurezza.

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VMware Horizon Suite

A quadrare il cerchio ci pensa appunto la nuova Horizon Suite di VMware, che capitalizza sulla piattaforma di virtualizzazione della casa, utilizzata a oggi da 400.000 utenti in tutto il mondo e dal 100% delle aziende Fortune 500, e che ha l’obiettivo di ampliare le funzionalità a disposizione di chi gestisce l’IT aziendale, comprendendo per la prima volta una soluzione appositamente studiata per gli utenti finali, soprattutto quelli in mobilità. L’idea di fondo è quella di un nuovo approccio imposto dalle trasformazioni in atto, nel quale “dati, applicazioni e dispositivi vanno disaccoppiati tra loro, sia per avere sempre la massima sicurezza possibile sia perché i device mobili hanno problemi di limitazione di memoria, concentrando applicazioni e dati in un data center dove è possibile controllarli in maniera ottimale”, spiega Alberto Bullani, regional manager di VMware Italia.

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Su questo si innesta la nuova piattaforma Horizon, che “permette di virtualizzare applicazioni, dati e desktop per renderli disponibili in un nuovo ambiente di lavoro, con un’interfaccia di semplice utilizzo per lavorare da qualunque posto e con qualunque dispositivo, e sempre nella massima sicurezza”, sottolinea Luca Zerminiani, senior system engineer di VMware Italia, precisando che “si tratta di un prodotto che rende concreta la nostra vision sull’end user computing, così come l’avevamo delineata un anno fa, con una soluzione già disponibile, visto che sarà in vendita dai primi di marzo 2013, e che prevede anche la possibilità di acquistare separatamente i tre diversi pilastri che la compongono, in base alle diverse esigenze specifiche”.

Tre elementi per una suite

I tre diversi pillar affrontano altrettanti aspetti: mondo virtuale, modo fisico e mondo mobile. Horizon View e Horizon Mirage sono evoluzioni dell’offerta esistente: il modulo View, dedicato alla virtualizzazione desktop (la DVI) è arrivato alla versione 5.2, con numerose nuove capacità, come l’utilizzo delle gesture in stile iPhone e Android, oppure l’utilizzo di Html 5, che permette di riprodurre il proprio ambiente di lavoro su un qualunque browser standard, con notevoli vantaggi in termini di semplicità e sicurezza. Ma non solo, in quanto l’utilizzo di Html 5 consente di gestire anche i dispositivi futuri, senza necessità di attendere driver per la compatibilità.

Mirage, dedicato al desktop fisico, arriva invece alla versione 4.0, con benefici in termini di granularità, gestione semplificata e supporto per il mondo Mac. Infine, Horizon Workspace, che è la vera novità, è stato sviluppato tenendo presente le esigenze degli utenti e dell’IT: i primi cercano un workplace unico dal quale accedere alle applicazioni, ai dati e agli ambienti desktop, e che soprattutto fosse fruibile ovunque e su qualunque dispositivo, mentre l’IT ha le consuete esigenze primarie di sicurezza e controllo, ma senza inibire le istanze degli utenti, in modo da non rendere l’IT un freno ma un vero fattore abilitante. Grazie a Horizon Workspace, gli amministratori IT aziendali possono “allocare dati, applicazioni e desktop per gli utenti finali o per gruppi di utenti invece dei loro dispositivi, e gli utenti possono fare self-provisioning delle applicazioni e dei servizi aziendali per ridurre il proprio carico sull’IT – spiegano in VMware -. Questo permette di avere un IT veloce che può fornire i dati, le applicazioni e i desktop giusti su ogni dispositivo, non appena richiesti”. Anche per questo, Horizon Workspace consentirà alle aziende di aggiungere facilmente nuovi dispositivi, utenti o applicazioni senza dover riconfigurare i dispositivi o gli end-point.

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