La filosofia “giving back”


Bisogna creare le condizioni favorevoli a un equilibrio fra vita e lavoro, portando le opportunità anche all’esterno in un’ottica di “restituzione alla comunità”, promuovendo lo sviluppo sostenibile

 

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

In un mercato in cui le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di comunicare e di interagire tra gli individui, il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) e il fenomeno del Web 2.0 vanno di pari passo. Il Web 2.0 infatti, con la sua capacità di integrare e semplificare le procedure, diventa uno strumento fondamentale di competitività, favorendo al tempo stesso una politica di gestione delle risorse umane che ha importanti ricadute sulla qualità della vita dei dipendenti.

Nella realtà aziendale in cui opero, dove ricopro il ruolo di responsabile dei programmi di Corporate Social Responsibility per l’Italia, la collaboration, ovvero l’utilizzo di strumenti di collaborazione, è diventata una cultura che permea tutti i processi aziendali e un mezzo grazie al quale miglioriamo costantemente la nostra capacità di produrre innovazione. Abbiamo iniziato il nostro cammino in questa direzione con un utilizzo pervasivo di tutte le tecnologie che presentiamo oggi, tra cui WebEx e TelePresence, che garantiscono ai nostri dipendenti di semplificare il loro lavoro e di essere più produttivi, con conseguenti tangibili vantaggi sulla vita individuale e familiare. Siamo convinti infatti che l’attenzione al benessere e alla motivazione di ciascuno siano elementi strategici per far emergere idee, risorse e opportunità a ogni livello della struttura aziendale. Partendo da questo presupposto ogni impresa dovrebbe essere in grado di creare le condizioni favorevoli alla coltivazione di ogni diversità e all’equilibrio fra vita e lavoro. Uno dei miei principali obiettivi è quello di coordinare le attività che consentono di trasferire queste opportunità anche all’esterno, nel quadro di una filosofia del “giving back”, della restituzione alla comunità, promuovendo allo stesso tempo uno sviluppo sostenibile. Attraverso diversi programmi e strumenti, ogni dipendente viene supportato e incoraggiato nelle sue iniziative personali. Un esempio a mio parere degno di nota è la costruzione di comunità globali, più forti e produttive dove ogni individuo abbia i mezzi per vivere, apprendere, e la possibilità di donare. A questo fine le organizzazioni locali di Cisco, presenti in ogni Paese, costituiscono su base volontaria un organo di dipendenti denominato Civic Council, presente anche in Italia, che contribuisce alla definizione di una strategia locale e all’avvio di progetti e iniziative rilevanti di giving back.

Leggi anche:  Elmec 3D annuncia una partnership con Sintratec per ampliare la propria offerta di stampanti 3D

Le attività di cui ci occupiamo sono generalmente di donazione, di volontariato o di utilizzo della nostra tecnologia per progetti a elevato impatto sociale.

Per facilitare la donazione abbiamo anche creato una vera e propria “comunità di solidarietà” online, chiamata Donation Bay, aperta a dipendenti, partner e clienti per donare tempo e risorse a specifici progetti di selezionate onlus: gli utenti possono donare denaro o vendere servizi il cui ricavato viene devoluto a un’associazione.

Per quanto riguarda la donazione di tecnologia, tra i recenti progetti di maggior rilievo mi preme particolarmente citare quello realizzato insieme alla Fondazione Focacci e a Lutech per utilizzare la tecnologia del contact center virtuale per dare un sostegno a distanza ai malati di cancro e alle loro famiglie.

Anche la formazione di figure professionali in grado di rispondere alle nuove esigenze che la diffusione di Internet ha creato rappresenta per noi una sfida importante per contribuire allo sviluppo tecnologico del Paese. È questo il senso del Cisco Networking Academy Program. In Italia esiste da dieci anni e ha formato 45mila studenti, un quarto dei quali hanno conseguito un vero e proprio diploma che consente loro di lavorare come specialisti di networking. Tra i progetti di eccellenza la Networking Academy attiva presso la Casa di Reclusione di Bollate e il carcere di Castrovillari. Recentemente la Fondazione Alessio Tavecchio onlus ha avviato una nuova Networking Academy, destinata alla formazione professionale per uso Pc e rete Internet.

 

Paola Gattoni

direttore Cisco Services e responsabile in Italia dei programmi di CSR