Il cloud cambia il ruolo del CIO

Non è un segreto. I servizi cloud si sono diffusi in modo impressionante negli ultimi anni. Un’indagine condotta nel gennaio 2011 a livello mondiale sulle grandi aziende, evidenziava che due terzi dei CIO intervistati avevano già adottato il cloud o stavano per farlo

 

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Alberto Degradi, Cisco ItaliaLa transizione verso il cloud prosegue a ritmi sostenuti, alimentata dagli innegabili benefici che questa tecnologia porta con sé: più semplice accesso ai dati, maggiore flessibilità, risparmi considerevoli. Si tratta di vantaggi tangibili, testimoniati da studi condotti nel corso degli anni da solide società di ricerca. Uno di questi dimostra che i servizi cloud possono garantire un ritorno sugli investimenti superiore di 1,7 volte rispetto alle tradizionali infrastrutture on-site. Negli Stati Uniti, un’indagine effettuata sulle aziende Fortune 500 ha evidenziato che quattro CIO su cinque pensano che quanto hanno fatto in area cloud ha garantito un vantaggio competitivo. Due terzi hanno evidenziato come il cloud abbia incrementato l’efficienza della loro azienda.

La diffusione di questi servizi è destinata a modificare il ruolo del CIO. A livello pratico, i CIO dovranno in primo luogo adottare un modello ibrido nell’approcciare i servizi IT. Questo modello consente di ottenere il massimo dagli investimenti effettuati nelle infrastrutture già presenti in azienda, iniziando nello stesso tempo a ottenere qualcuno dei benefici in termini di maggiore produttività e minori costi derivanti dall’adozione dei servizi cloud.

La sfera di responsabilità di un CIO si amplia e si diversifica e implica la gestione di una miriade di aspetti della “vita tecnologica” di un’azienda. Da un punto di vista organizzativo, i servizi cloud hanno generato un cambiamento più ampio, dando all’utente finale una maggiore possibilità di influenzare le scelte tecnologiche aziendali. Accade in molte aziende che alcuni servizi vengano acquistati senza coinvolgere il dipartimento IT. Quasi tutte le aziende usano il cloud, ma spesso sono gli utenti individuali che sottoscrivono abbonamenti a servizi cloud.

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Questo lascia il CIO in una condizione di conoscenza imperfetta: ci è capitato di essere contattati da responsabili IT che – dopo un’accurata selezione – hanno deciso di adottare la soluzione di cloud collaboration Cisco WebEx e hanno scoperto solo in fase di acquisto che l’azienda per cui lavorano era già registrata come cliente.

Dopo aver quindi preso coscienza di quali e quanti servizi cloud si sono propagati in azienda a insaputa del reparto IT, è quindi molto importante educare le persone, coinvolgerle e abituarle a utilizzare i servizi cloud, sia per quanto concerne le modalità migliori per implementarli, sia per quanto riguarda i potenziali rischi legati alla sicurezza.

Questo è realizzabile solo parlando con gli utenti. Dettare delle regole, imporre di non usare uno strumento o di non fare una determinata attività online, molto spesso non funziona. Anzi, si rivela controproducente, perché invoglia gli utenti a trovare delle vie alternative per eludere le policy IT.

Il ruolo del CIO sarà sempre più quello di un consulente, che spesso suggerisce e spiega, ma raramente impone. Molti CIO hanno condiviso con gli utenti in aziende un insieme di linee guida, consigliando un determinato fornitore di soluzioni cloud, in base a convenienza economica, sicurezza, flessibilità dei servizi offerti e funzionalità richieste dagli utenti.

I CIO devono inoltre trovare un equilibrio tra le policy di protezione dei dati aziendali e quelle che regolano i rapporti di lavoro. È indispensabile trovare un punto di incontro, che significa assicurarsi che i dipendenti utilizzino il cloud in modo sicuro, salvaguardando la privacy di ciascuno di loro.

Date tutte queste premesse, è evidente che il ruolo del CIO cambia e si amplia, diventa meno tecnico e più manageriale e la capacità di leadership diventa indispensabile. Questo cambiamento è già in atto: Gartner ha stimato che circa il 25% dei CIO di oggi non ha un background tecnologico.

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Vedremo in futuro che i CIO saranno sempre più focalizzati sulle persone e sulle loro esigenze, oltre che impegnati a suggerire alle loro aziende come adottare nuove tecnologie mettendo queste al servizio delle persone e del business.

Alberto Degradi, infrastructure architecture leader Borderless Network e Data center di Cisco Italia