Le idee di Inaz, lavoro e relazioni industriali

Linda GilliInaz si occupa da 65 anni di lavoro e persone. La Piccola biblioteca di Inaz si arricchisce sempre di nuove voci e riflessioni sui temi caldi della cultura d’impresa. Questa volta, al centro del dibattito c’è il lavoro. «Negli ultimi anni, sono stati numerosi gli interventi legislativi sul lavoro, ma nella realtà il mercato del lavoro non è governato» – spiega Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz, nell’introduzione del volume dal titolo “Idee per far ripartire il lavoro e le relazioni industriali”. Per Linda Gilli, bisognerebbe dare maggiore attenzione «alla crescita dell’economia reale, perché è questa che porta lavoro e aumento dell’occupazione. La cultura fa crescere anche l’occupazione giovanile. Flessibilità ed elasticità favoriscono la crescita». Molte idee nuove sul lavoro e l’organizzazione sono idee antiche da recuperare e rendere attuali, mettendo al centro l’economia sociale di mercato. Se vogliamo ricostruire il mondo del lavoro e renderlo migliore, bisogna fare scelte coraggiose. «È in questi periodi così difficili – continua Linda Gilli – che possiamo esprimere la nostra capacità di far fronte con animo positivo a eventi traumatici, restando sensibili e attenti alle buone opportunità che il mondo ci offre, riorganizzando e ricostruendo in meglio quella che sarà la nostra vita, superate le difficoltà di oggi». Nel libro, oltre all’intervento di Marco Vitale, che invita a fare «un salto di civiltà» verso relazioni industriali capaci di mettere al centro il valore dell’impresa, segnaliamo la riflessione di Luca Failla, noto giuslavorista e tra i fondatori di LabLaw, che fotografa i tanti mali del diritto del lavoro (frammentarietà, rigidità, giustizia) facendo notare le misure correttive necessarie, a partire dall’innalzamento delle tutele dei rapporti flessibili. Luca Meldolesi, economista che ha collaborato a livello di governo anche con Marco Biagi (di cui ricorre il dodicesimo anniversario del barbaro assassinio), cerca di guardare oltre la mediocre esperienza Monti-Fornero e la proverbiale volatilità e inconcludenza di buona parte della vita politica italiana. In chiusura, l’ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, traccia le prospettive e le proposte per una nuova politica del lavoro. «Non ci sono ricette veloci. Se non affrontiamo il problema della produttività e della domanda, nessuna normativa del lavoro potrà funzionare. La flessibiltà da sola non produce lavoro». 

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