Quando la Sanità si rinnova

L’Ospedale di Novara migliora la qualità delle cure e i risultati clinici, consolidando i sistemi e tagliando i costi energetici del 25%. Accesso veloce e affidabile ai dati clinici per il personale medico con soluzioni cloud eseguite su IBM Flex System e storage IBM Storwize V7000

 

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Edoardo BellocchiCome spesso accade in Italia, le radici dei moderni ospedali si trovano indietro nei secoli. Ecco perché la denominazione ufficiale di quello che è noto come Ospedale di Novara è Azienda Ospedaliera “Maggiore della Carità”, specchio della sua storia. Sorto nel sobborgo di Sant’Agabio, probabilmente nella prima metà del secolo XI, l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara era in origine un istituto di beneficenza dedicato a San Michele Arcangelo, da cui la primaria denominazione di “Casa di San Michele della Carità”. La benefica istituzione, retta dai frati e dalle suore dell’Ordine degli Umiliati, era stata originariamente fondata per soccorrere i poveri, gli invalidi e i pellegrini, mentre l’attività assistenziale venne dedicata alla cura dei malati solo successivamente, a partire dalla fine del Duecento, come rappresentato dall’attuale logo, costituito dall’antico stemma dell’Ospedale Maggiore, le cui origini risalgono appunto al Medioevo. Arrivando ai giorni nostri, l’Ospedale ha assunto nel 2007 lo status giuridico di “Azienda ospedaliero-universitaria”, caratterizzata dall’essere anche sede di insegnamento della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale, con funzioni di assistenza, insegnamento e ricerca. Oltre a rappresentare l’Ospedale di riferimento del quadrante nord-orientale della regione Piemonte, il nosocomio è anche sede capofila del Polo oncologico delle province di Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola, con numeri di tutto rispetto, visto che si parla di quasi 800 posti letto e oltre 2.500 persone impiegate complessivamente.

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Razionalizzare i data center

In quanto organizzazione pubblica, l’Ospedale aderisce al Piano Operativo Nazionale per la Razionalizzazione dei Data Center, che prescrive il rigoroso controllo delle spesa IT, l’uso più intelligente e sicuro dei dati pubblici e l’efficienza amministrativa. Obiettivo del servizio IT è quello di rendere disponibili dati e applicazioni, garantendo al personale medico e amministrativo facile accesso su base continuativa 24/7 ai sistemi clinici e amministrativi essenziali. La maggior parte dei processi aziendali e delle informazioni sanitarie vengono digitalizzate presso l’Ospedale di Novara. Ma l’infrastruttura informatica a supporto di questi servizi, costruita nel corso del tempo, mostrava segni di obsolescenza, costringendo il personale IT dell’azienda ospedaliera a dedicare quantità sempre maggiori di tempo e risorse alle attività periodiche di gestione e manutenzione dell’ambiente IT. Con novanta server fisici da amministrare, l’infrastruttura IT non era più sufficientemente affidabile, con tempi di fermo non pianificati che si traducevano in disagi per i pazienti e rischio di ritardi nelle cure, in quanto risultava a volte difficoltoso accedere a informazioni sanitarie e amministrative critiche per l’attività di cura e di ricerca.

L’ora del consolidamento

Allo scopo di migliorare il grado di affidabilità dell’infrastruttura e le condizioni di lavoro per il personale, l’Ospedale di Novara ha quindi intrapreso un ambizioso progetto di rinnovamento tecnologico dell’ambiente IT. Tra le diverse opzioni prospettate anche in collaborazione con il system integrator Computer Design (www.cdesign.com), un business partner di IBM (www.ibm.it), l’Ospedale ha deciso di trasformare la sua infrastruttura sostituendo 75 server fisici con un’unica piattaforma IBM Flex System integrata, che include cinque nodi di calcolo IBM Flex System x240 abilitati al cloud. «Il consolidamento di 75 macchine fisiche in un unico server – spiega Andrea Guido, responsabile delle operazioni IT dell’Ospedale di Novara – ci consentirà di tagliare i costi energetici di circa il 25%. Potremo così migliorare i margini operativi e destinare preziose risorse finanziarie all’innovazione».

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Unico punto di controllo

Quello che era prima un ambiente complesso e misto è stato consolidato in una piattaforma integrata ad alte prestazioni, che offre un potenziale totale di 14 nodi di calcolo in un solo chassis, rendendo disponibili anche notevoli capacità per le esigenze future. Più server virtuali presenti nei sistemi fisici consentono all’Ospedale di dimensionare e ottimizzare ogni server applicativo secondo modalità prima impossibili, per poter sfruttare l’intera capacità di elaborazione. «Il ricorso alla virtualizzazione con IBM Flex System – prosegue Andrea Guido – ci ha permesso di creare un cloud privato per l’hosting di dati e sistemi mission-critical. Possiamo ora incrementare e gestire la capacità in modo semplice e rapido quando si verifica l’esigenza e questo ci consente di massimizzare l’uso dei sistemi con economia ed efficienza».

Inoltre, per semplificare la gestione di tutte le risorse di calcolo, storage e networking, l’Ospedale di Novara si affida al nodo IBM Flex System Manager, che assicura un unico punto di controllo per l’intero ambiente, consentendo al personale IT di ridurre i tempi dedicati alle attività di amministrazione e gestione, e concentrandosi su progetti di più alto valore. «Il grado di automazione offerto da IBM Flex System Manager è così elevato che il sistema può considerarsi praticamente auto-gestito» – dice Andrea Guido. «Stiamo inoltre implementando SkyMonitor, un servizio pay-per-use offerto da Computer Design, che ci permette di monitorare 24 ore su 24 i nostri sistemi anche non IBM, con viste complete e aggiornate dell’intera infrastruttura».

Nuovo storage

Dato che come noto i record medici digitalizzati devono essere archiviati e gestiti, l’Ospedale di Novara ha rivisto il suo ambiente di storage, insieme all’aggiornamento dei server. Per assicurare la rapida divulgazione dei dati e garantirsi uno storage ultrasicuro, capace di proteggere le informazioni da errori e danni gravi, l’Ospedale di Novara ha installato un sistema storage IBM Storwize V7000. La nuova soluzione, oltre ad aggiungere capacità, ha reso lo spazio disponibile sui dispositivi storage esistenti accessibile come singolo pool virtualizzato. L’operazione ha così semplificato l’ambiente di storage, con l’uso di IBM Storwize V7000 come unico punto di gestione, e permesso all’Ospedale di Novara di estendere la durata della capacità dati esistente, evitando ulteriori investimenti storage.

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In sintesi, passando a un ambiente altamente virtualizzato con IBM Flex System e IBM Storwize V7000, l’Ospedale di Novara ha notevolmente migliorato la disponibilità e l’affidabilità dell’accesso ai dati clinici critici. Le soluzioni adottate hanno ridotto l’ingombro fisico assicurando maggiore efficienza, affidabilità e scalabilità e richiedendo meno sforzi amministrativi. Si prevede inoltre che contribuirà a ridurre i costi energetici fino al 25%, permettendo di destinare fondi all’implementazione di nuove tecnologie volte a soddisfare le crescenti esigenze della componente sanitaria. «IBM Flex System è esattamente ciò di cui avevamo bisogno» – sottolinea Simona Capra, responsabile IT dell’Ospedale di Novara. «Si tratta di un sistema di facile installazione, che ci permette di ottenere operazioni fluide, servizi efficienti, cure di qualità e risultati clinici migliori».