Con Sage ERP X3, il leader della gestione documentale ottimizza la gestione amministrativa e i sistemi di analisi dei ricavi
InfoCert (www.infocert.it) progetta, sviluppa e commercializza soluzioni informatiche per la dematerializzazione, la gestione e la trasmissione dei documenti. La sua offerta riguarda in particolare la posta certificata, la firma digitale, la gestione documentale e la conservazione sostitutiva dei documenti. InfoCert è stata la prima azienda in Italia a occuparsi di posta certificata e di firma digitale. Sono più di 500mila le caselle di posta certificata attive con InfoCert, numero destinato ad aumentare con l’obbligo normativo per le aziende a dotarsi di PEC entro novembre 2011.
Il mercato cui si rivolge InfoCert è vastissimo: imprese, associazioni, ordini professionali, Pubblica Amministrazione. InfoCert vende sia direttamente ai singoli utenti tramite portale di e-business sia in modo indiretto tramite canale. Inoltre, per il target delle grandi aziende, sviluppa progetti specifici su commessa.
Perché un Erp? «Per gestire con poche persone una struttura complessa, ci voleva per forza un Erp – commenta Maurizio Scotto di Suoccio, responsabile amministrazione e finanza di InfoCert -. La complessità nasce, tra l’altro, dalla gestione amministrativa di oltre 200mila fatture all’anno, soprattutto generate dal portale di e-commerce per clienti con ticket medio molto basso a cui si aggiungono i rivenditori, i business partner e i grandi clienti gestiti a commessa. Relativamente all’adozione di un Erp, va ricordato che InfoCert era parte del Gruppo InfoCamere fino al 2008. Con la separazione da InfoCamere sia dei sistemi informativi che del data center, ci serviva un Erp adatto alla nuova dimensione. E ci serviva velocemente».
Perché Sage ERP X3? «Abbiamo fatto una software selection e Formula (www.formula.it) si è presentata molto bene, garantendoci le funzionalità di cui avevamo bisogno e il livello di supporto necessario per partire velocemente – risponde Scotto di Suoccio -. In 3 mesi eravamo operativi su Sage ERP X3».
Cos’è stato implementato? «Ciclo attivo, ciclo passivo, contabilità generale, cespiti. Le integrazioni importanti sono state effettuate con il portale di e-commerce. Fatture e incassi sono scritti giornalmente su Sage ERP X3 con un meccanismo batch. Il flusso, quindi, è stato ottimizzato e con Sage ERP X3 abbiamo una soluzione organica e integrata».
La Business Intelligence nativa di Sage ERP X3 ha trovato spazio in InfoCert, dando la possibilità di utilizzare i dati disponibili per analisi e modelli, al fine di fare valutazioni precise e prendere decisioni. «Con la BI di Sage ERP X3 abbiamo gestito tutto il datawarehouse dei ricavi. In pratica l’analisi dei ricavi è fatta sui dati forniti da Sage ERP X3. Come dimensione posso dirvi che InfoCert ha decine di migliaia di clienti all’anno. Posso anche affermare che il rapporto qualità-prezzo della Business Intelligence di Sage ERP X3 è ottimo».
Quali benefici concreti avete ottenuto? «Partiamo dai benefici che porta InfoCert ai suoi clienti: permette di ridurre i costi, di avere meno carta e quindi più spazio, di garantire la sicurezza e l’integrità delle informazioni. E poi è fondamentale che, con le nostre soluzioni, l’impatto ambientale della gestione di posta e documenti si riduce drasticamente».
InfoCert per fare tutto ciò ha scelto Formula. «Sage ERP X3 è intuitivo – dice Scotto di Suoccio -, è stato facile imparare a usarlo. Si è dimostrato anche facilmente personalizzabile ed è Web based. Anche il supporto tecnico che ci ha dato Formula è stato del tutto positivo».
Qual è il futuro per i sistemi informativi in InfoCert? «Il futuro è già presente in InfoCert. Per il controllo di gestione, infatti, abbiamo adottato Formula FRP Planning. Per il recupero crediti ci baseremo su Sage FRP Collect. Abbiamo tantissime fatture e moltissimi clienti da gestire. Ridurre il DSO, rendere ancora più efficiente il lavoro di chi si occupa di quest’area, gestire meglio il rischio, sono tutti obiettivi che ci poniamo con l’adozione di Sage FRP Collect», conclude Scotto di Suoccio.
