MENO STORAGE CON IBM STORWIZE


«La necessità di storage sta crescendo tra il 20 e il 40% all’anno. Le informazioni si raddoppiano ogni 18-24 mesi», con questi numeri si è presentato Edward Walsh, direttore della Storage Efficiency Strategy all’interno del Systems & Technology Group di IBM (www.ibm.com). Ma, ha detto, il budget delle imprese relativo allo storage è cresciuto solamente tra l’1 e il 5% nel 2010. IBM però ha una soluzione che viene incontro a queste necessità delle aziende. Lo scorso agosto, infatti, la società di Armonk ha acquisito Storwize, un’organizzazione che fornisce tecnologia di compressione dei dati in tempo reale, per aiutare le aziende a ridurre il fabbisogno di storage fisico fino all’80%, migliorando l’efficienza e abbassando i costi per garantire la disponibilità dei dati per qualsiasi applicazione.

La tecnologia Storwize è unica nel settore ed è in grado di comprimere i dati primari, cioè i dati eterogenei, quelli che l’utente utilizza con maggiore frequenza – dai file alle immagini di virtualizzazione fino ai database. Tutto ciò avviene in tempo reale e senza un degrado delle prestazioni. Niente a che vedere, sottolinea il manager IBM, con le altre tecnologie sul mercato che comprimono solo i dati secondari o di backup. I vantaggi sono evidenti: si può ridurre la necessità di storage fino all’80% e c’è un incremento di performance pari al 300%. Naturalmente tutto ciò si traduce in un minor Tco.

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L’appliance Storwize funziona con i diffusi sistemi Nas, tra cui IBM N series e Sonas, così come con sistemi Nas non-IBM, di EMC, HP, NetApp e altri.

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