Schneider Electric, nuovi data center per la Sanità

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Big Data management e infrastruttura impiantistica: le proposte per il nuovo modello di ospedale presentate all’edizione numero 12 dell’evento Health IT

Health IT, l’evento sull’innovazione tecnologica nella Sanità, organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca, è giunto quest’anno all’edizione numero 12, tenutasi a Milano a fine marzo. L’appuntamento si configura ormai da tempo come un punto di riferimento in Italia per quanto concerne le innovazioni tecnologiche nel settore della Sanità, analizzate e approfondite attraverso la partecipazione di casi di successo e relatori di fama internazionale. È in questo ambito, all’interno della sessione parallela dedicata al tema quanto mai attuale “Big data & cloud computing”, che vi è stato l’intervento di Ivan Mangialenti, Building Automation Business Support Manager di Schneider Electric, lo specialista globale nell’energia e nell’automazione. Moderata da Gregorio Cosentino, Vice Presidente Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione CDTI di Roma, la sessione si è aperta proprio con l’intervento di Schneider Electric, dal titolo “Big Data Management e Infrastruttura Impiantistica. Integrazioni per la Sicurezza del Paziente e l’Efficienza della Struttura”, durante la quale è stato messo in luce lo scenario attuale del mondo ospedaliero, che vede tuttora “un incremento della domanda di strutture ospedaliere, ma in un contesto finanziario difficile, anche per i costi di gestione sempre più elevati, in cui però la digitalizzazione e il cloud stanno trasformando praticamente ogni aspetto, anche il modo in cui vengono forniti i servizi all’interno dell’ospedale”, ha sottolineato Mangialenti.

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La convergenza tra IT e OT

Partendo dal presupposto abbastanza noto che dal punto di vista impiantistico l’ospedale è una delle strutture meno efficienti a livello energetico, soprattutto se paragonato ai palazzi per uffici, si può fare molto per migliorare questa situazione, intervenendo su molti livelli. Ma quali saranno le strutture impiantistiche dell’ospedale del futuro? La trasformazione digitale in atto “sta colmando il gap tra IT e OT, cioè tra Information Technology e le Operations Technology, ovvero quelle legate al funzionamento degli impianti e che si stanno sempre più trasformando in informazioni, con un’unione dei due mondi”, ha spiegato Mangialenti, sottolineando che “mentre fino a dieci anni fa una caldaia era semplicemente una caldaia, oggi si è trasformata in un elemento in grado di fornire informazioni al mondo IT. Ed è proprio in questo contesto che un attore come Schneider Electric, che viene dal mondo delle OT, può portare maggior valore rendendo disponibili in termini di dati la messe di informazioni provenienti dal settore operativo”.

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L’ora dell’Internet of Things

A questa trasformazione non è estraneo il progredire dell’Internet of Things, che “fornisce la corretta informazione alla persona giusta nel momento giusto, abilita la connessione tra sistemi, edifici e persone, dà maggiore flessibilità e apertura al futuro, e infine migliora l’esperienza e i risultati degli utilizzatori”, ha ricordato Mangialenti, spiegando che oggi si è “già in grado di trasferire sui big data numerosissime informazioni sull’utilizzo delle macchine e dell’energia, con numerosi benefici”.

Il nuovo data center

In conclusione, cosa è necessario fare per arrivare a concepire il nuovo modello di ospedale richiesto dal nuovo scenario? Quello che è fondamentale è in primo luogo lavorare insieme nella fase di progetto dell’ospedale: se prima si operava in maniera indipendente tra i vari componenti, ora è necessario unire le forze fin dall’inizio, e soprattutto avere un’unica rete di comunicazione e protocolli aperti per lo scambio di informazioni. Ma non va dimenticato anche un altro aspetto rilevante: in uno scenario in cui i big data assumono sempre maggiore rilevanza, “è necessario disporre anche di strutture di data center concepite in maniera nuova, con soluzioni integrate per l’IT convergente, ricorrendo anche a piccoli data center forniti in container che vengono calati all’interno delle strutture, per la massima efficienza generale”, ha concluso Ivan Mangialenti.