Indra, alla trasformazione digitale ci pensa Minsait

La società di consulenza e di tecnologia scommette sulla crescita lanciando anche in Italia la business unit dedicata ad aiutare le aziende a vincere le sfide poste dalla digitalizzazione

Palcoscenico d’eccezione per il lancio in Italia di Minsait, la divisione specializzata nelle soluzioni tecnologiche e di consulenza per il business digitale di Indra. La società ha infatti scelto la prima giornata del World Business Forum, svoltosi a Milano ai primi di novembre, per ufficializzare l’ingresso in Italia di Minsait. Il nostro è il secondo Paese in Europa ad accogliere la nuova business unit della società, la cui dimensione globale è riassunta da pochi dati: fatturato di 2,85 miliardi di euro, 37mila persone impegnate in progetti attivi in 140 Paesi e un miliardo di euro di investimenti in R&D negli ultimi cinque anni. Investimenti che riguardano anche l’Italia, dove Indra è presente dal 2011 e dove sono attivi due dei 22 laboratori software di cui la società dispone in tutto il mondo: si tratta delle due strutture di Napoli e di Matera, che si affiancano alle sedi operative di Milano, Roma e Bologna, per un totale di 600 persone.

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Cinque anni di crescita in Italia

Nei piani annunciati per i prossimi due anni, la società prevede un ulteriore aumento dell’organico in Italia, con l’obiettivo di rafforzare le attuali capacità attraverso l’inserimento di nuovi profili quali consulenti di business e consulenti tecnologici: data scientist, esperti in user experience e digital specialist. “In soli cinque anni, Indra si è affermata come uno dei player più dinamici e con maggior potenziale del mercato italiano”, ha sottolineato Pedro García, amministratore delegato di Indra in Italia, aggiungendo che “intendiamo rafforzare il nostro posizionamento e accelerare la nostra crescita nel mercato della trasformazione digitale”. È anche per questo che “Indra ha sviluppato e promosso Minsait in Italia, per cavalcare il successo avuto in altri mercati e per consolidare la società come il partner ideale per le aziende e le istituzioni italiane nell’affrontare le sfide della trasformazione digitale”, ha proseguito García.

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La metodologia Minsait

Minsait, che nelle parole della società “combina le competenze di consulenza di business e le tecnologie più all’avanguardia, con un ampio catalogo di soluzioni digitali che consentono di affrontare in modo integrato, dalla strategia all’execution, le sfide che la trasformazione digitale pone alle aziende”, è stata affidata per l’Italia a Claudio Golino, che ha evidenziato tra i punti di forza della metodologia quello di ridurre i tempi e i rischi dei processi di trasformazione. Infatti, per gestire al meglio i nuovi paradigmi digitali, Minsait ha sviluppato il modello metodologico FEEP, articolato su quattro direttrici: Foresee, cioè le capacità di anticipare le azioni necessarie per affrontare i nuovi mercati di nicchia e le opportunità di business non ancora esplorate dai concorrenti; Engage, ovvero il miglioramento della customer experience e lo sviluppo di canali interattivi; Empower, per massimizzare l’efficienza dei processi; e infine Protect, che riguarda le modalità per minimizzare i rischi e le minacce derivanti dalla digitalizzazione.

I nuovi fenomeni

Silviano Andreu, direttore globale di Minsait, ha invece sottolineato le peculiarità di Indra e di Minsait, che combinando la consulenza di business con la technology integration trasforma la tecnologia stessa da leva a elemento chiave del business, e ha poi interagito sul palco con Joichi Ito, direttore del MIT Media Lab e tra i relatori del World Business Forum di quest’anno, che ha puntato l’attenzione sui fenomeni tecnologici che sono già qui e che influenzeranno lo scenario dei prossimi anni, come il blockchain, il machine learning e infine l’Internet of Things.