Gli Usa aggiungono l’IA cinese al blocco commerciale

Gianluigi Guida, l'AI apre i cancelli verso un nuovo mondo

Il governo degli Stati Uniti ha aggiunto otto società specializzate nel riconoscimento facciale alla cosiddetta “lista di entità”

Come sappiamo, la “lista delle entità” è la sorta di elenco che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha stabilito per bloccare il business delle suddette compagnie, tutte cinesi, con partner americani. Se la compagnia più famosa inserita nella black lista è Huawei, di certo non è la sola. Le più recenti riguardano i soggetti attivi nel panorama dell’intelligenza artificiale applicata per il riconoscimento facciale.

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Tutte, ovviamente, hanno sede primaria in Cina, e svolgono buona parte del loro lavoro anche negli States. Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che le compagnie sono complici dell’attuazione della campagna cinese di repressione, detenzione arbitraria di massa e sorveglianza ad alta tecnologia contro uiguri, kazaki e altri membri di gruppi minoritari musulmani.

Cosa succede

Potremmo ricordare come un recente hack scoperto a danno dei dispositivi iOS era specificamente mirato a questi gruppi religiosi ed è ampiamente documentato come fosse ad opera del governo cinese. Altre due aziende, specializzate in intelligenza artificiale, sono state incluse nella lista, insieme a una società di riconoscimento vocale e una startup attiva nel campo della nanotecnologica.

Una delle aziende, Hikvision, ha detto a Bloomberg: «Punire Hikvision, nonostante i nostri impegni, scoraggerà le aziende globali dal comunicare con il governo degli Stati Uniti, danneggerà i partner commerciali e avrà un impatto negativo sull’economia americana». In base alla sentenza, qualsiasi società statunitense che desideri fare affari con le presenti nell’elenco deve richiedere una licenza per eludere il divieto.

Le già citate Hangzhou Hikvision Digital Technology Co e Zhejiang Dahua Technology Co gestiscono un terzo del settore della videosorveglianza e sono già presenti in centinaia di città in tutto il mondo. I tempi della mossa, pochi giorni prima degli ultimi colloqui per porre fine alla guerra commerciale con la Cina, potrebbero sembrare un po fuori luogo, ma gli Stati Uniti ribatte che tutto il contesto ha a che fare con la sicurezza nazionale e non ha alcun risvolto commerciale. Anche se sospettiamo che i due ambiti siano connessi, in un modo o nell’altro.

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