La società ha inviato un’e-mail agli amministratori della G Suite confermando che hanno poco più di un anno per sostituire il servizio di stampa
Ebbene, Google Cloud Print smetterà di funzionare il 31 dicembre 2020. Così recita infatti una comunicazione inviata dalla stessa Big G agli amministratori della GSuite: “A partire dal 1 ° gennaio 2021, i dispositivi di tutti i sistemi operativi non saranno più in grado di stampare utilizzando Google Cloud Print. Raccomandiamo dunque, nel corso del prossimo anno, di identificare una soluzione alternativa così da eseguire una strategia di migrazione”. Fondamentalmente Cloud Print ha reso più intelligenti le vecchie stampanti, lasciando che il computer collegato fungesse da server dal browser Chrome. Altri laptop o smartphone potrebbero stampare su internet da una stampante cablata, a condizione che condividano un account Google.
Cosa ne sarà di Cloud Print
Tutto ciò che era richiesto era che il PC collegato fosse acceso e connesso, così che Google avrebbe gestito il resto. A dire il vero, Cloud Print era un ottimo modo per fare a meno dei pesanti software proprietari con cui le varie aziende permettono di stampare in rete. Ma ora, sul punto di essere dismesso, Google cerca di attenuare il colpo mettendo in evidenza tutti i miglioramenti dell’esperienza di stampa nativa di Chrome OS, che non è certo un sostituto. Non da ultimo perché probabilmente la maggior parte dei dispositivi non esegue Chrome OS.
“Per ambienti diversi da Chrome OS o in scenari multi-OS, ti invitiamo a utilizzare l’infrastruttura di stampa nativa della rispettiva piattaforma e/o collaborare con un fornitore di soluzioni di stampa” – scrive Google. La parte più triste? Google Cloud Print ha ancora il tag “beta” accanto al suo logo. A questo punto, è improbabile che arrivi un rilascio finale. Un bel paradosso.