GEODIS e Accenture Interactive rivelano le sfide dell’E-commerce che i marchi globali devono affrontare

GEODIS e Accenture Interactive rivelano le sfide dell'E-commerce che i marchi globali devono affrontare

L’operatore logistico di primo piano GEODIS e Accenture Interactive, parte di Accenture, ha presentato un nuovo studio che rileva che, sebbene vi siano capacità logistiche chiave necessarie per costruire e mantenere operazioni di e-commerce di successo, pochi marchi eccellono in esse.

Principali risultati:

  • Accelerazione delle vendite online
  • Obiettivo di ridurre la dipendenza dai marketplace online
  • Importanza della customer experience online rispetto alla crescita delle vendite
  • Punti deboli delle capacità logistiche chiave
  • Mancanza di visibilità della supply chain in tempo reale

“Questo studio fa il punto sulle ambizioni e le preoccupazioni delle aziende europee ed americane di fronte al rapido aumento dell’e-commerce. Per poter trarre vantaggio dall’aumento delle vendite online, devono sviluppare strategie logistiche omnicanale realizzate su misura in base al loro livello di maturità”, commenta Marie-Christine Lombard, Chief Executive Officer di GEODIS.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Sono state intervistate 200 aziende europee ed americane che operano nel settore della logistica multicanale in merito alle aspettative di crescita delle vendite dei loro marchi legate all’e-commerce.

2020: l’anno di accelerazione dell’e-commerce

Innanzitutto, la ricerca conferma che la pandemia ha notevolmente accelerato la crescita del commercio online). I brand stimano che l’e-commerce rappresenterà quasi la metà delle loro vendite nel 2020 (rispetto ad 1/3 prima del COVID-19).

Prima della crisi, le aziende realizzavano il 34% delle proprie vendite online (in media il 28% nei marketplace e il 6% sui propri siti web).

Durante il lockdown, il 65% delle vendite è stato effettuato online: il 38% tramite i marketplace e il 27% nei siti online dei brand. L’aumento è ancora più marcato in Europa rispetto agli Stati Uniti. Le aziende europee senza soluzioni di vendita online sono state pesantemente penalizzate; il 40% dei brand intervistati stima che le vendite perse a causa del COVID-19 supereranno in media il 15% dei loro guadagni.

Leggi anche:  Sinfo One, nuovo assetto societario: la famiglia Pomi rafforza la propria quota di maggioranza

Il desiderio di maggior possesso dell’e-commerce

Un secondo risultato ha indicato che molte aziende (52%) ritiene che il proprio potenziale ecommerce sia limitato dalle proprie capacità logistiche.

“Molti marchi utilizzano i marketplace come unico canale di vendita online per i loro prodotti. Questo consente loro di raggiungere un vasto pubblico e compensare la mancanza di risorse e infrastrutture logistiche, garantendo al contempo una customer experience adeguata alle aspettative dei clienti”, spiega Sohel Aziz, Managing Director di Accenture Interactive.

Il 59% delle aziende europee si affida ai marketplace per le proprie vendite online, un numero ancora più elevato rispetto alla quota americana (46%). I marketplace detenevano una quota di mercato del 28% nel periodo precedente al COVID-19, un numero che è salito al 38% durante la pandemia.

La maggior parte delle aziende intervistate, tuttavia, ritiene che l’eccessiva dipendenza dai marketplace non sia sostenibile e desidera spostare maggiormente tale equilibrio verso i canali di e-commerce di proprietà. Quasi due terzi (64%) affermano che la riduzione di questa dipendenza sia la prima o la seconda priorità per i prossimi sei mesi.

Entro 3 anni, il 77% delle aziende americane e il 56% di quelle europee intervistate desiderano vendere direttamente ai consumatori tramite i propri siti web, con l’obiettivo di realizzare lì il 20% delle loro vendite totali.

“Le vendite dirette dai siti web dei brand attualmente rappresentano dal 5% all’8% delle vendite online. I marchi vorrebbero aumentarle al 20% o al 30% nei prossimi tre-cinque anni. Il sondaggio mostra che i brand sono consapevoli del fatto che il miglioramento delle loro capacità logistiche omnicanale, come la customer experience – attraverso personalizzazione delle opzioni di consegna e tracking o la possibilità per la clientela di modificare i propri ordini, ad esempio, è essenziale e prioritario, per raggiungere questo obiettivo “, conclude Aziz.

Leggi anche:  TeamSystem acquisisce Greenext Technologies

Migliorare la Customer Experience, una priorità per i brand

Il 76% delle aziende intervistate afferma che migliorare la customer experience è la loro più grande sfida a lungo termine.

“La customer experience include l’esperienza di acquisto e l’esperienza di consegna”, osserva Francesco Cazzaniga, Presidente e Amministratore Delegato di GEODIS in Italia. “Le griffe si sforzano di fornire un’esperienza di consegna che equivalga all’atto di acquisto. Tra le altre cose, ciò significa fornire una migliore evasione online, fornendo una gamma di opzioni di consegna flessibili, un tracking più pratico e resi semplici”, spiega Cazzaniga.

Attualmente, il 38% dei marchi americani offre spedizioni da due a tre giorni a livello nazionale e il 56% prevede di farlo entro tre anni (25% e 57% per le aziende europei).