Protezione del mondo post-pandemia

Check Point Software Technologies investe 100 milioni di dollari nella cloud security nel 2021

L’impatto che la pandemia globale ha avuto sulle vulnerabilità è stato incisivo. Le organizzazioni devono, e dovranno, focalizzarsi per proteggere al meglio il loro business, di oggi e futuro.

La pandemia Covid-19 ha rivoluzionato il modo in cui le imprese lavorano, con un passaggio repentino al lavoro da remoto e un’obbligata trasformazione digitale di molte attività. Una situazione senza precedenti: i criminali informatici hanno sfruttato questo momento di incertezza e impreparazione per poter attaccare senza pietà gli anelli deboli delle infrastrutture informatiche. Check Point ha recentemente mostrato i risultati dell’attuale panorama cyber informatico, enfatizzando un’impennata di attacchi di hacker (210mila a settimana, di cui il 94 per cento, tentativi di phishing), con l’aggravante che, ogni 14 secondi, è stato rilevato un attacco ransomware come Double Extortion.

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Dati allarmanti questi, che concretizzano un cambio generazionale delle minacce informatiche. Stiamo assistendo a un fenomeno definito “democratizzazione del cybercrime”, se da un lato aumenta l’attività in questo comparto della criminalità organizzata, dall’altro oggi chiunque può accedere a strumenti che un tempo erano a disposizione di pochi. Nel dark web si possono comprare a prezzi modici strumenti per pianificare e portare a temine attacchi informatici.

Per questo motivo, e in considerazione dell’attuale scenario occupazionale in cui lo smart working è diventato la norma, è essenziale fornire ai dipendenti nozioni di base di sicurezza che consentano loro di evitare di diventare una nuova vittima dei cybercriminali e, allo stesso tempo, è essenziale disporre degli strumenti tecnologici necessari per proteggere tutti i dispositivi aziendali e i dati a distanza. Nella cybersecurity non ci sono seconde possibilità, quindi la migliore strategia di protezione si basa sulla prevenzione degli attacchi e, quindi, delle loro potenziali conseguenze.

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Possiamo quindi riassumere in tre parole chiave il futuro della tecnologia in ambito cybersecurity: prevenzione, protezione e consolidamento senza soluzione di continuità delle reti, la parte IT e OT delle aziende, gli oggetti IoT personali e professionali, il cloud, il mobile e gli endpoint.

Prevenzione, perché il monitoraggio automatico e l’analisi predittiva delle minacce sono la base della sicurezza informatica odierna. Protezione, perché gli attacchi informatici di ultima generazione sono multilivello ed estremamente sofisticati, richiedendo una tecnologia di protezione completa e all’avanguardia. Infine, il consolidamento, perché oggi il tipo di minacce e il numero di canali attraverso i quali arrivano è aumentato a tal punto da non permettere alle risorse umane di gestire con efficienza tanti prodotti separati per il monitoraggio e la soluzione dei problemi.

Marco Urciuoli, country manager di Check Point Software Technologies Italia