Google Down, cosa è successo davvero oggi

Google ci spia? Un tool online lo rivela

Google, YouTube, Gmail soffrono ancora di una massiccia interruzione a livello globale: cosa ha risposto Big G

Ha colpito anche l’Italia l’enorme down di tutti i principali servizi di Google. Da Gmail a YouTube, passando dalla ricerca web a Drive, le fondamentali applicazioni del gigante di Mountain View sono andate offline nella tarda mattinata del 14 dicembre e, a distanza di ore, soffrono ancora di un corretto funzionamento. Oltre a questi siti e servizi, Down Detector rileva che anche Google Play, Google Maps, Google Hangouts, Google Duo e Google Meet non funzionano. I software e le piattaforme di cui sopra non sono irraggiungibili solo in Italia ma in molte parti del mondo, compresi gli Stati Uniti.

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Tra i vari team, al momento l’unico a rispondere ufficialmente alla questione è quello di YouTube, tramite l’account Twitter: “Siamo consapevoli che molti di voi stanno riscontrando problemi di accesso a YouTube: il nostro team ne è a conoscenza e sta esaminando il problema. Vi aggiorneremo qui non appena avremo altre notizie”.

Google Down: cosa è successo

Non abbiamo evidenza di quale sia stato il problema che ha interessato questo ampio spettro di applicazioni di Google ma, a quanto pare, alla base potrebbe esservi un rallentamento nella fase di autenticazione dei vari servizi. Ciò è reso evidente dal fatto che, ad esempio, aprendo YouTube in una scheda in incognito, tutto funziona alla perfezione, senza grossi intoppi. Il fatto è che, oltre alla sola Maps, il resto delle app prevede che vi sia il login dell’utente, quindi bisogna solo aspettare.

Secondo Google, più di 6 milioni di aziende usano la G Suite (nota come Google Workspace), il che ci dà un’idea della portata che questa interruzione avrà causato. Una conseguenza che pone, ancora una volta, l’urgenza per le imprese di ridurre il rischio di tempi di inattività, con soluzioni di riserva, ad esempio provider di terze parti che possono fornire un servizio di posta in arrivo di emergenza, accessibile tramite un’interfaccia in stile webmail. Un’ulteriore, seppur passeggera, tegola, su questo 2020 che ha sconvolto il modo di lavorare di tanti.

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