Per Enegan fatturazione e Disaster Recovery in Cloud con Bridge Consulting | Kirey Group

Per Enegan fatturazione e Disaster Recovery in Cloud con Bridge Consulting | Kirey Group

Il gestore di luce e gas estende il proprio data center on-premises creando un ambiente di test completo e sfruttando i servizi di Oracle Cloud e i vantaggi che un’infrastruttura ibrida on demand può riservare

Enegan nasce nel 2010 come fornitore di luce e gas e da qualche anno ha esteso la sua offerta diventando operatore TLC. Esercita la sua attività in tutto il territorio nazionale ed è pioniere dell’energia verde essendo la prima multiutility a porsi l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 di ogni suo cliente. La società inizialmente era reseller di energia elettrica e gas; successivamente ha ampliato la sua operatività nel campo dei trader attraverso due controllate: Enegan Power Trading ed Enegan Gas Trading. Alla base dei valori e dei principi dell’azienda vi sono, in primo luogo, l’attenzione nei confronti del cliente e, non con meno attenzione, la qualità dei servizi offerti.

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Negli anni Enegan ha saputo creare un nuovo modo di concepire il servizio di fornitura investendo nell’innovazione, nell’affidabilità e nella trasparenza e crescendo progressivamente, in particolare nel triennio 2016-2018.

Tale crescita costante del business ha imposto anche una progressiva trasformazione dell’infrastruttura tecnologica on-premises dell’azienda, che oggi sfrutta i benefici dell‘infrastruttura iperconvergente Oracle Database Appliance (ODA), specializzata per i workload database, e un impegno sempre più consistente di risorse dal punto di vista organizzativo per poter coprire le esigenze dei processi maggiormente strategici che presentavano difficoltà: tra questi il sistema di fatturazione.

“Abbiamo circa 130.000 punti e tutti i mesi emettiamo un numero analogo di fatture” spiega Giacomo Morelli, CIO di Enegan. “Si tratta di un processo “one shot” complesso perché, per sua definizione, la fatturazione presuppone cura e precisione totale.

Il sistema applicativo a codice unico implica, infatti, che il produttore sviluppi e manutenga un’unica istanza per tutti i suoi clienti. Questo meccanismo prevede evoluzioni e aggiornamenti continui. Tra una fatturazione e l’altra, infatti, possono avvenire decine di update del codice e questo obbliga ad un’attenzione particolare. La sfida per Enegan era quindi poter governare in modo completo e sicuro il processo di fatturazione in un contesto dove il presidio era in parte detenuto da un terzo soggetto: il produttore del software.

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“Enegan è cresciuta molto negli ultimi anni e il nostro database ha raggiunto dimensioni significative, oltre i tre Tera, con tabelle implicate nel processo di fatturazione che raggiungono anche centinaia di milioni di record”, aggiunge Giacomo Morelli. “Questo significa che anche un aspetto banale, come l’inserimento di un indice da parte del produttore, rende per noi complicato capire se comporta un beneficio o meno”.

Rapidità e ottimizzazione con il cloud on demand

Per poter governare e ottimizzare il processo di fatturazione Enegan doveva possedere un database di test completo, che avesse caratteristiche simili a quelle di produzione. Fin da subito una delle criticità che l’azienda si è trovata ad affrontare era la necessità di realizzare il progetto in tempi rapidi, individuando velocemente la nuova infrastruttura da adottare, installandola e rendendola operativa.

Enegan si è rivolta a Bridge Consulting | Kirey Group, già partner dell’azienda, che da 3 anni la supporta nelle scelte tecnologiche, per valutare meglio tutte le esigenze legate all’investimento, alle tempistiche e ai costi che l’adozione di una nuova infrastruttura comportasse. Bridge Consulting | Kirey Group ha suggerito al cliente di adottare un nuovo modello, estendendo tramite Oracle Cloud i servizi on-premises, dando maggiore dinamicità al progetto.

“Avevamo già alcuni servizi in cloud, ma nulla di così strategico”, commenta Giacomo Morelli. “Per questo all’inizio eravamo un po’ scettici sul fatto che in cloud si potessero risolvere le problematiche legate all’investimento, alla sicurezza e al networking. Inoltre, alla luce della complessità del progetto e della necessità di clonare in tempi rapidi il nostro database non ero certo che il cloud rappresentasse la scelta migliore. Ma ho dovuto ricredermi.”

Bridge Consulting | Kirey Group ha effettuato un’attenta valutazione proiettando i costi di un’eventuale struttura on-premises e del cloud in un arco temporale di cinque anni e, dato che Enegan aveva bisogno di accedere al servizio solo per un periodo limitato al mese, il cloud si è rivelato fin da subito molto conveniente anche come scelta a lungo termine.

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Per quanto riguarda la sicurezza, Bridge Consulting | Kirey Group ha dimostrato come tutti i dati nel cloud Oracle, criptati per definizione, fossero addirittura più protetti che nell’infrastruttura on-premises. Il cloud Oracle, di seconda generazione, è infatti disegnato per essere per definizione un cloud enterprise, pensato per carichi di produzione, e pone la virtualizzazione all’interno del firmware del networking per fare in modo che le possibilità di attacco dall’esterno siano praticamente nulle.

Infine, dal punto di vista del networking, il cloud di Oracle rappresentava un’estensione dell’on-premises di Enegan, una Virtual Private Cloud Network, con un servizio dedicato e segregato per Enegan interconnesso con una VPN e accessibile solo tramite la rete interna dell’azienda.

L’ultimo aspetto critico, legato ai tempi di clonazione, è stato anch’esso soddisfatto creando sul cloud una copia del database di produzione sempre sincronizzata attraverso Oracle Data Guard, sulla quale viene effettuato regolarmente il backup e che rappresenta il punto di partenza per generare on demand gli ambienti di test.

L’intero progetto è stato realizzato da Bridge Consulting | Kirey Group in sole tre settimane e si è articolato in tre fasi: l’attivazione del cloud, la fase di networking per configurare l’estensione del data center di Enegan al data center di Oracle a Francoforte e la realizzazione del Virtual Private Cloud Network, e l’attivazione del Data Guard tramite un servizio IaaS di Oracle. Infine, Bridge Consulting | Kirey Group ha attivato il backup con una retention di una volta al mese a costi veramente contenuti. Una volta aperti tutti gli scenari, per Enegan è diventato estremamente semplice creare on demand ambienti di test costituiti dal database e da una macchina virtuale per testare i workload più critici.

“La scelta del cloud si è dimostrata vincente, in particolare perché in prossimità del periodo di fatturazione ci permette di effettuare tutta una serie di test, di simulare il processo di produzione e intervenire laddove si verifichino malfunzionamenti e imprevisti, soprattutto sul fronte delle performance”, aggiunge Giacomo Morelli. “Con il cloud abbiamo creato un sistema dinamico che ci permette di risolvere molte difficoltà. Oggi abbiamo la certezza che quando lanciamo un processo di fatturazione non avremo sorprese, nonostante la nostra mappa applicativa sia estremamente complessa”.

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“L’Hybrid Cloud rappresenta il miglior compromesso per l’adozione dei servizi cloud, ideale per minimizzare gli investimenti e avere la flessibilità necessaria per affrontare i cambiamenti”, spiega Marco Bettini, Managing Partner di Bridge Consulting | Kirey Group. “Siamo molto felici di aver supportato Enegan nel cogliere appieno i benefici di questo approccio che consente a Enegan di disporre della capacità di CPU on demand e rende possibile dimensionare i sistemi in modo opportuno per effettuare analisi e valutazione rapidi e veloci”.

Dalla fatturazione al disaster recovery – Enegan guarda al futuro in cloud

“Nel momento in cui abbiamo esigenza di clonare il nostro ambiente di test per le nostre attività, lo facciamo con agilità perché abbiamo creato un sistema che ci permette di accorciare in modo sostanziale i tempi”, aggiunge Morelli. “II cloud ci ha permesso di portare fuori dalla nostra infrastruttura un’ulteriore copia del nostro database, anche con funzionalità di disaster recovery”.

Tramite Oracle Cloud è infatti possibile automatizzare la creazione dell’ambiente DevOps, dei laboratori di test & training e anche realizzare soluzioni di Disaster & Recovery. Una delle difficoltà che presentano i sistemi di disaster recovery tradizionali è quella di dover essere per definizione della stessa grandezza del sistema primario. In questo contesto, il paradigma del cloud si adatta perfettamente all’esigenza, perché permette di accedere a un database completo e costantemente aggiornato su richiesta, utilizzandolo solo quando è necessario o per eventuali test nell’arco dell’anno.

“Siamo molto soddisfatti di quanto realizzato e abbiamo rinnovato da poco il servizio”, conclude Morelli. “Stiamo iniziando a prendere confidenza con il cloud e il nostro prossimo passo, insieme a Bridge Consulting | Kirey Group e Oracle, sarà sfruttare ancora di più quanto abbiamo realizzato. Siamo convinti, infatti, che riusciremo a sostituire totalmente il nostro ambiente di sviluppo attuale con un ambiente di sviluppo in cloud”.