Sirmax con Ocra per la digitalizzazione dei processi di fabbrica

Sirmax con Ocra per la digitalizzazione dei processi di fabbrica

Un ERP semplice, versatile e affidabile ha permesso di ottimizzare le operazioni dei manutentori negli stabilimenti

Il mondo della plastica, nel corso degli anni, si è fortemente trasformato. Questo è vero sia dal punto di vista delle tecniche di produzione e recupero dei materiali che nell’utilizzo di tecnologie avanzate, per ottimizzare flussi e processi. Lo sa bene Sirmax, già Sirte, che dal 1964 è attiva nel campo della distribuzione di resine termoplastiche e come produttore di compound poliolefinici, polipropilene (PP), tecnopolimeri (ABS, PA, PC, Blends), elastomeri termoplastici (TPE), biopolimeri e polimeri circolari da riciclo meccanico. Proprio la nascente complessità del mercato, così come le norme, hanno spinto il gruppo a digitalizzare in misura maggiore i sistemi gestionali interni, integrandoli con soluzioni versatili, anche mobili. In questo percorso da un certo punto di vista rivoluzionario, assume un ruolo fondamentale Ocra, azienda attiva nella consulenza ERP, che ha accompagnato il gruppo Sirmax nel suo percorso di consolidamento digitale.

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La storia di Sirmax

L’origine di Sirmax la vede attiva fin dal 1964 con il nome Sirte – Industria e commercio termoplastici Spa. Sirte Spa ha iniziato la sua attività nei primi anni Sessanta a Isola Vicentina (Vicenza), stabilendo negli anni successivi molte relazioni con aziende internazionali specializzate in polimeri termoplastici. Nel 1999 avviene la fusione per incorporazione con Maxplast, dedicata alla produzione di compound di polipropilene. A cavallo degli anni 2000, l’ascesa è tale da portare Sirmax a rafforzare la rete di distribuzione in Italia e in Europa attraverso l’apertura di nuove filiali commerciali: Sirmax France a Lione, Sirmax Polimeros Iberica a Barcellona e Sirmax Deutschland a Francoforte. Per soddisfare le esigenze dei più grandi OEM dell’elettrodomestico e dell’auto Arrivano i nuovi impianti in Brasile e negli Stati Uniti, così come l’ingresso in una nuova JV in India, con stabilimenti a Valsad (Mumbai) e Palwal (Delhi). Questo periodo coincide più o meno con il lancio, nel 2015, della piattaforma ERP su SAP, e un programma di integrazione di tutte le fabbriche negli anni successivi. Questo è lo snodo che ha portato Sirmax al livello di integrazione digitale odierno.

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«L’azienda, incrementata notevolmente a livello di volumi e di impianti, ha evidenziato la necessità di iniziare a gestire i vari componenti di ricambio delle macchine, essendo una parte fondamentale per efficientare il nostro processo ed evitare fermi macchina importanti» ci dice Alessandro Marella, Global IT director di Sirmax. «Inoltre, a livello di analisi dei dati, la digitalizzazione del processo di manutenzione permette di fare delle valutazioni a livello di miglioramento continuo per standardizzare le “best practices” a livello globale, tramite statistiche, analisi e movimenti di magazzino».

La scelta di affidare ad OCRA il l’adattamento dei sistemi non è casuale. «Ciò che cercavamo era una soluzione che preservasse i processi standard SAP ma allo stesso tempo fosse accettata dalle risorse di manutenzione la cui finalità non è certamente imputare dati a sistema. Quest’ultima rappresentava la chiave di successo del progetto, ossia l’integrazione e l’accettazione in fabbrica di uno strumento gestionale».

Il ruolo di OCRA

OCRA ha centrato pienamente l’obiettivo, presentando un progetto fondato sullo standard SAP combinato con un front-end facilmente modellabile alle necessità dell’utente finale. Con il partner, Sirmax aveva instaurato da tempo una collaborazione positiva, a dimostrazione delle capacità di know-how in innumerevoli progetti di integrazione.

Sirmax da sempre è focalizzata sulla digitalizzazione dei processi e all’innovazione, tanto da organizzarsi con un Opex department. Il lavoro di digitalizzazione, votato a fornire i manutentori di tablet per l’accesso e l’invio delle informazioni, non è stato dunque un problema. «Il fatto di mettere a disposizione uno strumento semplice e ricco di informazioni utili alla gestione è stato ben accetto, anche considerando l’ottima affidabilità per eseguire attività e analisi con un’efficienza sempre maggiore, riducendo il tempo per l’inserimento dei dati. Inoltre, per la gestione dei ricambi, il tablet risulta essere ergonomico dal punto di vista manuale e molto perspicace dal punto di vista procedurale» continua Marella.

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I vantaggi di un ERP SAP

Il beneficio maggiore è stato, secondo Sirmax, quello di poter collegare un processo fondamentale come la manutenzione al gestionale interno, facilitando l’utilizzo da parte dei manutentori che non devono passare per un software SAP (che risulterebbe più complicato). Inoltre, la gestione sincrona dei processi consente di avere visibilità e tracciare tutte le attività in corso, alimentando uno storico di informazioni parte del know-how di Sirmax.

Prosegue Marella: «Uno dei punti vincenti del progetto è stato codificare tutti i ricambi e le attività in QR-code.  In questo modo abbiamo evitato al manutentore quella attività di inserimento dati ritenuta monotona e di poco valore aggiunto. Al manutentore resta l’attività di dichiarare quantità oppure inserire commenti utili al buon esito della attività, azioni che sono ritenute da tutti di buon senso e non “tempo perso”».

Alla luce dei benefici ricavati da un approccio lungimirante, Sirmax sta pensando di estendere l’esperienza anche ad altri ambiti aziendali. Internamente, ha avviato già due progetti. Il primo per permettere al mulettista di vedere graficamente la giacenza del magazzino e ottimizzare il dislocamento della merce. Il secondo per dare evidenza dello stato avanzamento della produzione e anticipare l’approntamento delle materie prima a bordo macchina. «A breve partirà anche un progetto molto sfidante di industry 4.0, che integrerà tutti i processi di fabbrica all’interno di un’unica piattaforma totalmente integrata con il gestionale in uso. Ma questa è un’altra, interessante, storia».