Metisoft e la trasformazione digitale della fabbrica

Metisoft e la trasformazione digitale della fabbrica

Il Manufacturing Sales Account Manager, Roberto Guidotti, ci spiega le soluzioni del gruppo per affrontare la digitalizzazione della fabbrica

Nell’economia globalizzata, digitale e connessa in tempo reale, il business corre a ritmi sempre più accelerati, alzando esponenzialmente l’asticella della competizione. La posta in gioco, a volte, è la sopravvivenza stessa dell’azienda sul mercato. Questa richiede personalizzazione e localizzazione di prodotti e servizi, efficienza operativa (ovvero la capacità di fare di più con meno), velocità di reazione, informazioni a supporto di processi decisionali e di time-to-market (per servire clienti sempre più esigenti e bruciare la concorrenza), governance sui processi, abilità di previsione e controllo costante dei costi.

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Nel mezzo di ciò, la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) ha pubblicato un report sulla digitalizzazione, che riassume i principali risultati del 2020 relativi ad EIBIS (European Investment Bank Investment Survey) su 13.500 imprese di 27 paesi dell’Unione Europea, Regno Unito e USA Dal report emerge che le aziende sono in ritardo nell’adozione di tecnologie digitali, con addirittura il 37% in UE che non ha introdotto nessun tipo di tecnologia digitale, contro il 27% degli USA. La situazione resta comunque eterogenea: Finlandia, Svezia, Paesi bassi, Danimarca e la Repubblica Ceca hanno tassi di digitalizzazione simili o superiori a quelli statunitensi. Mentre Francia, Irlanda e Grecia sono al di sotto della media Europea

E l’Italia? Il nostro paese è leggermente in ritardo nell’adozione di tecnologie digitali e conta un minore impiego di stampanti 3D, robotica, intelligenza artificiale e big data. Il settore più indietro è quello manifatturiero, con una media di 6 imprese su 10 attualmente digitalizzate. Problematica poi la situazione nostrana, dove la maggiore occupazione rientra nel campo delle PMI, che presentano tassi di digitalizzazione ancora più bassi della media e grosse difficoltà a crescere. Come uscire da questa impasse? Ce lo spiega Roberto Guidotti, Manufacturing Sales Account di Metisoft.

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«Metisoft opera da oltre 30 anni nel settore IT e dispone del know-how e degli strumenti che se adottati possono fornire un enorme contributo alla svolta digitale delle aziende del nostro territorio e non solo» ci dice Guidotti. «La divisione Manufacuring di Metisoft dispone di soluzioni a supporto dei processi operativi all’interno delle aziende di trasformazione e produzione, coprendo l’intero ciclo di vita che va dalla progettazione del bene fino alla logistica dei trasporti, anche per le consegne ai clienti finali, chiudendo il ciclo con l’emissione della POD digitale (Proof of delivery). I nostri consulenti sono in grado di analizzare le esigenze e criticità di chi si affida ai nostri servizi e sono in grado di installare, configurare e supportare il processo di avviamento delle nostre soluzioni in vari ambiti».

Partiamo dal PLM, a supporto dei processi dell’ufficio di progettazione (dall’idea del prodotto) al governo di tutti i processi che trasformano “l’idea” in un prodotto finito pronto per il mercato; per passare agli ERP, soluzioni internazionalizzate che permettono alle aziende (sempre più globalizzate e spesso con la necessità di gestire filiali o consociate estere) di gestire tutti i processi in tutte le aree (amministrazione, CRM, Vendite, Acquisti, produzione, service, ecc). Ma anche i MES, che permettono di controllare, monitorare e rilevare tutti gli eventi che accadono nello stabilimento di produzione. «In pratica, viene monitorato il “piano di produzione” che è stato programmato per verificarne l’attendibilità in termini di rispetto dei temi di produzione, dei costi di produzione, delle specifiche di prodotto (qualità), delle date di consegna comunicate ai clienti» continua Guidotti.

Infine, la logistica, tramite piattaforme con cui tracciare analiticamente il percorso dei prodotti fino alla consegna al cliente con il calcolo degli ETA (estimate time arrivable), la POD elettronica (Proof of Delivery), rilevazione di avvenuta ricezione da parte del cliente e la possibilità di documentare, in tempo reale, eventuali contestazioni. «Insomma, una suite di soluzioni, altamente integrate, fornite e supportate da un team di consulenti affidabile e qualificato, attraverso il quale possiamo assicurare ai nostri clienti il miglior risultato possibile».

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Cosa devono fare le PMI italiane

Secondo il manager di Metisoft, nel concreto, le PMI del nostro Paese, se vogliono sopravvivere in un mercato globalizzato ed interconnesso, devono attuare rapidamente un processo di cambiamento mentale e organizzativo, supportato da adeguati strumenti digitali, anche perché le politiche economiche del nostro governo, sul tema della “transizione digitale” sono a favore degli investimenti che vanno in questa direzione. «La digitalizzazione può quindi rappresentare una delle strade per risolvere la ventennale stagnazione della produttività italiana, nonché un’importante arma per affrontare la trasformazione delle attività economiche che caratterizzerà il periodo post-pandemico, dove le richieste di innovazione non mancano» dice Guidotti.

«Ed è proprio a questa continua domanda di nuova tecnologia che in Metisoft vogliamo rispondere, attraverso la proposta di soluzioni su misura per ciascuna realtà aziendale, partendo da concrete necessità del cliente. I nostri consulenti si affiancano al management aziendale e lo accompagnano nella costruzione prima di progetti e poi di soluzioni che consentano all’azienda di approcciarsi concretamente all’innovazione e diventare un’intelligent factory».

Il programma di intelligent factory di Metisoft porta vantaggi alle varie figure presenti in azienda. Al Top Manager grazie ad un aumento della marginalità e riduzione dei costi. Ma anche per la gestione e controllo degli investimenti, la visione in tempo reale della produzione, la costruzione di processi collaborativi con i propri partner commerciali. Poi al Quality Manager, attraverso un aumento della qualità dei processi, avvisi in tempo reale sulle deviazioni della qualità e una drastica riduzione delle attività a basso valore aggiunto. Per il Production Manager e il Plant Manager verso la riduzione delle interruzioni della produzione, nella previsione delle anomalie con ingaggio tempestivo del team di manutenzione, nell’ottimizzazione delle attività degli operatori e delle linee produttive e la certezza della qualità della produzione oltre che per il monitoraggio della situazione della produzione e delle singole attività e ordini. Infine, per il Logistic Manager, con benefici per l’ottimizzazione del magazzino, la velocizzazione dei processi di picking e handling, il miglioramento del processo di shipping e l’aumento della qualità nel rispetto delle scadenze del cliente.

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«Per gli operatori delle aziende del manufacturing ma non solo, le nuove necessità si traducono nel bisogno del business e della tecnologia di confluire in un’unica strategia, quella che possiamo chiamare Business Transformation e che nel prossimo futuro farà sempre più la differenza. Noi siamo qui per questo».