Nutanix e ISTAT: quando l’iperconvergenza diventa una vera e propria filosofia

Nutanix e ISTAT: quando l’iperconvergenza diventa una vera e propria filosofia

Sfruttando l’infrastruttura Nutanix già implementata da tempo, l’Istituto nazionale di statistica è riuscito a offrire, in pochi giorni e a migliaia di dipendenti, la possibilità di lavorare in smartworking in totale sicurezza

Nutanix, leader nell’hybrid multicloud computing, è lieta di annunciare che ISTAT, l’istituto nazionale di statistica, è riuscita a reagire tempestivamente al lockdown annunciato a marzo 2020, grazie alla flessibilità e alla semplicità dell’infrastruttura iperconvergente Nutanix.

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Nato nel 1926, l’Istituto Nazionale di Statistica è un ente di ricerca pubblico e autonomo il cui scopo è servire la collettività elaborando e diffondendo studi statistici volti a indirizzare il decisore politico nelle sue scelte. Negli ultimi anni, ISTAT ha realizzato un importante percorso di trasformazione digitale, passando, grazie alla tecnologia, dalla realizzazione di un censimento decennale della popolazione a un’analisi continua della società italiana in tutti i suoi aspetti, un cambiamento epocale reso possibile anche grazie alla nuova infrastruttura IT. Gli oltre 2.000 dipendenti e i 14.000 collaboratori sul territorio possono contare su piattaforme innovative di rilevazione e analisi, che permettono di studiare a fondo diversi fenomeni sociali ed economici.

Già nel 2014, ISTAT si affida a Nutanix per la realizzazione di un’infrastruttura VDI installando i primi nodi iperconvergenti nel data center principale di via Cesare Balbo a Roma. Nel corso del tempo si sono susseguiti diversi ampliamenti tanto che oggi la tecnologia Nutanix è presente sia nel sito primario, supportando molti altri workload, sia nel sito secondario di Disaster Recovery, che al momento è collocato all’interno del data center INAIL di via del Santuario Regina degli Apostoli, sempre a Roma.

Il progetto aveva già dato numerosissimi benefici, ma il massimo valore si è ottenuto quando, a marzo 2020, il Governo ha dichiarato il lockdown nazionale a causa della pandemia. Grazie al lungo percorso fatto insieme a Nutanix e alla flessibilità e scalabilità dell’infrastruttura iperconvergente realizzata insieme, ISTAT è riuscita a rispondere in pochissimo tempo alle esigenze di distanziamento e salvaguardia dei lavoratori, senza interrompere l’erogazione dei servizi, come sottolineato da Mario Magarò, Head of middleware management di ISTAT: “Eravamo preparati al lavoro flessibile, ma abbiamo dovuto realizzare in pochi giorni un programma che doveva avere un respiro di due anni. Siamo riusciti a mettere 2.100 dipendenti in condizioni di lavorare da casa grazie alla flessibilità e alla semplicità delle architetture iperconvergenti e all’assistenza di Nutanix, attivando in una settimana circa 1.600 postazioni di lavoro”.

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Con una gara indetta sfruttando il decreto Cura Italia di marzo, ISTAT ha rafforzato con 10 nuovi nodi HPE Proliant DX380 l’infrastruttura iperconvergente già esistente, creando il substrato per l’implementazione delle postazioni di telelavoro, in aggiunta alle 500 già operative prima della pandemia, necessarie a garantire la continuità operativa dell’Istituto in totale sicurezza per i dipendenti.

Il software Nutanix ha permesso di orchestrare facilmente e velocemente le nuove risorse, necessarie per gestire l’emergenza, supportando i servizi Virtual Apps and Desktop di Citrix (CVAD).

“Eravamo abituati alla semplicità di gestione delle soluzioni Nutanix”, continua Mario Magarò, “perché lo storage software-defined è sempre stato uno dei nostri cavalli di battaglia. Per questo con Nutanix AOS siamo riusciti in grande autonomia, sia pur sopportati egregiamente dal servizio tecnico della multinazionale, a configurare e ad attivare la governance sull’intera infrastruttura con un numero di risorse estremamente limitato. I dati parlano di una riduzione dell’effort di un ordine di grandezza (1/10)”. ISTAT ha inoltre implementato – al di fuori dello scenario dell’emergenza pandemica – la soluzione Nutanix Files per la gestione dei dati.

Il principale beneficio deriva dal fatto che il passaggio in smartworking di 1.600 postazioni è avvenuto in pochi giorni e senza alcun disservizio per i dipendenti, consentendo al personale IT di gestire la maggior parte delle operazioni, dalla distribuzione dei carichi di lavoro all’aggiornamento dell’hypervisor, grazie alla filosofia one-click di Nutanix.

“La partnership instaurata con ISTAT e il percorso affrontato insieme, è per noi motivo di orgoglio poiché è la prova tangibile di ciò che facciamo ogni giorno per potenziare ed evolvere le infrastrutture IT dei nostri clienti”, ha commentato Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia. “La lungimiranza di ISTAT le ha permesso di intraprendere il proprio percorso di innovazione tecnologica e di trasformazione digitale molto prima della pandemia – senza essere dunque presa di sorpresa all’inizio dell’emergenza – e nel farlo ci ha voluto al suo fianco”.

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La partnership con Nutanix è inoltre strategica perché, al di là di quanto affrontato durante la pandemia, sulla tecnologia iperconvergente si appoggiano tutti i servizi IaaS, PaaS e SaaS che l’Istituto metterà a disposizione di utenti interni ed esterni nei prossimi anni. Inoltre, nel futuro di ISTAT ci sono due importanti progetti: da una parte la prosecuzione del deployment delle postazioni di lavoro da remoto con la soluzione Citrix Worskspace dove l’iperconvergenza Nutanix sarà un pilastro fondamentale. Dall’altra, grazie alla naturale apertura della tecnologia Nutanix verso il cloud, ISTAT ha intenzione di diventare Polo Strategico Nazionale creando un’infrastruttura di Private Cloud da cui erogare i nuovi servizi e collaborando ancora più strettamente con INAIL (anch’esso candidato PSN) sul fronte dei data center.