Canon, presente e futuro del gruppo tra innovazione e tradizione

Massimo Macarti tira le somme sull’anno che si sta per concludere, lasciando un gruppo pronto a scommettere sull’Italia

Massimo Macarti tira le somme sull’anno che si sta per concludere, lasciando un gruppo pronto a scommettere sull’Italia

Fondata nel 1937 e mossa dal desiderio di continua innovazione, Canon ha mantenuto una posizione di leadership nel settore dell’imaging nel corso dei suoi oltre 80 anni di attività. Dalle fotocamere alle stampanti commerciali, dalla consulenza aziendale alle tecnologie per il settore sanitario, il gruppo è da sempre impegnato a investire in diverse aree di interesse e a cogliere le opportunità di crescita. L’anno che si sta per concludere non è stato di certo semplice per l’organizzazione, con numerose sfide affrontate per offrire ai clienti il meglio delle tecnologie in portafoglio e aiutarli a divincolarsi nel mezzo di pandemia e lockdown generalizzati.

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Come ci spiega Massimo Macarti, Amministratore Delegato di Canon Italia: «In tutti i nostri comparti di riferimento, abbiamo visto una ripresa della domanda, in certi casi addirittura superiore a quanto ci saremmo aspettati in precedenza. Parliamo del mondo office, in senso lato, della stampa commerciale e del segmento consumer. Se ci focalizziamo sull’offerta B2B, è stata forte la domanda di hardware e software e, in generale, di progetti di rinnovamento tecnologico. La volontà dei clienti è quella di abbracciare la digitalizzazione, dove possibile, per prepararsi alle sfide del domani». Ovviamente ci sono delle challenge concrete, come la diminuzione nella stampa di materiale a scopo professionale. Secondo il gruppo, il volume del 2021, rispetto al 2019, è sceso di circa il 20%. «Il trend da verificare è nel cambiamento di processi e abitudini in termini di necessità di stampa quando non c’è un valore aggiunto particolare nel documento fisico in sé. Di certo, questo aspetto sarà da tener presente per il futuro».

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Lo scenario hardware

Canon, così come il resto dei colossi informatici a livello globale, ha subito i noti ritardi nella disponibilità di hardware. «Anche noi abbiamo dovuto far fronte alla carenza dei componenti, senza i quali i numeri pur ottimi del 2021 sarebbero potuti essere anche migliori. Ci sono poi altri elementi, che hanno rallentato la crescita, come i lockdown nelle fabbriche e la localizzazione dei cargo, di cui non di rado si sono perse le tracce nel corso dei mesi». Canon sta studiando una alternativa al trasporto via mare, questa volta tramite ferro, dal Vietnam all’Olanda, forse non il migliore in termini di costi ma più sicuro in quanto ai tempi di consegna e di governance degli spostamenti.

Il mondo del printing odierno ha sia il compito di soddisfare le esigenze di stampa, che di rispondere a bisogni paralleli. Pensiamo alla scannerizzazione dei documenti ma anche alla collaboration professionale, in tempi in cui il lavoro ibrido la fa da padrone. Possibilità di utilizzo alternative che pongono ancora oggi l’oggetto stampante e multifunzione un endpoint di cui aziende e utenti difficilmente faranno a meno. E questo è vero soprattutto in Italia, uno dei paesi dove Canon cresce maggiormente. Molto è dipeso dagli incentivi alla digitalizzazione, come rileva lo stesso Macarti. «La pandemia ha dato un impulso molto forte alla gestione informatica del lavoro, un ambito in cui Canon vuole ancora svolgere un ruolo da protagonista».

L’organizzazione ha avviato un processo di digital transformation che è strettamente legato e integrato nelle attività di hybrid working. «Un concetto che racchiude vari aspetti, non solo il lavoro da casa ma anche quello da spazi condivisi, da locali dedicati ad altro, senza che vi sia l’accezione specifica dell’ufficio come inteso in passato. Una perdita di localizzazione che deve considerare non solo l’esistenza di strumenti idonei allo svolgimento del lavoro ma anche sicuri, nella protezione dei documenti che gli utenti producono o gestiscono. Dal mio punto di vista, il futuro vedrà sempre più soluzioni per poter gestire documenti in sicurezza, da qualsiasi posto e in qualunque momento, senza lesinare sulle prestazioni».

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Per il manager, una tendenza che andrà di pari passo con quella del lavoro ibrido riguarda la sostenibilità, correlata all’economia circolare. Questo sta generando un cambiamento nei modelli di business, anche per Canon. «Abbiamo due fabbriche in Europa concentrate sull’economia circolare, una per il recupero delle macchine e una per quello dei consumabili. L’obiettivo è di allargare sempre più l’attuale programma a livello europeo, per consolidare maggiormente la possibilità di riutilizzare componenti e  materiali, ottimizzando così il consumo e riducendo l’impatto sul pianeta. Non dimentichiamo poi il print-as-a-service, ossia la volontà di fruire dell’oggetto non tanto per il suo possesso ma per l’utilità che restituisce. In un’era in cui le imprese sono molto attente agli investimenti, è chiaro che le soluzioni più flessibili sono quelle che prenderanno piede, dalle PMI ai soggetti più grandi».

La vision di Canon per il 2022

Parlando di offerta per le aziende, Canon sta raggruppando a Tokyo tutto il suo mondo printing in un’unica divisione. «Questo vuol dire contestualizzare meglio il nostro catalogo, che verrà gestito in modo sinergico, riuscendo ad ottimizzare le capabilities tecnologiche che abbiamo: macchine inkjet, toner, piccolo o medio formato, per posizionare l’offerta laddove si aprono vecchie e nuove opportunità». In maniera simile, nell’area ottica, il gruppo lavora per portare fuori dai suoi contesti classici la ricerca & sviluppo, ad esempio fornendo tecnologie per la robotica anche in settori innovativi, come la medicina. «L’operato di Canon in Italia, per il 2022, vedrà uno sforzo ulteriore nella presenza all’interno della pubblica amministrazione, che anche grazie al PNRR ha l’opportunità di aggiornare flussi e processi. Per farlo, punteremo come sempre sulla nostra rete di partner, che rappresentano il tassello fondamentale per raggiungere le imprenditorialità del paese».

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Il prossimo anno, Massimo Macarti passerà il testimone di Amministratore Delegato di Canon Italia ad Andrea Di Santo. Una scelta, quella di Macarti, sostenuta da una carriera partita nel 1991 nell’area Service di Canon, che lo ha portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità a livello nazionale ed EMEA. Un bagaglio di esperienze che gli ha consentito di guidare al meglio Canon Italia in uno dei periodi storici più complessi, tenendo sempre lo sguardo focalizzato sulla salvaguardia delle persone, la soddisfazione di clienti e partner, e la profittabilità del business.