La città come porta per il futuro

La città come porta per il futuro

Su un totale di 222 miliardi di euro – tra fondi europei e fondi nazionali – le risorse per investimenti che il Piano di rilancio assegna ai Comuni ammontano a oltre 40 miliardi. «I sindaci sono i principali investitori pubblici del Paese, con una capacità di spesa superiore a qualsiasi altro livello di governo. Nel 2019, i Comuni hanno speso il 25% di tutte le risorse nazionali per le opere pubbliche» – spiega Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente ANCI.

Il 27% delle risorse totali del PNRR sono dedicate alla transizione digitale. Infrastrutture digitali, connettività, banda ultra larga e PA in chiave digitale. La digitalizzazione delle infrastrutture e dei servizi pubblici è un impegno non più rimandabile. «I sindaci sono i luogotenenti e gli attuatori del PNRR» – spiega Decaro. «Ci sono delle attività che possono essere finanziate dai Comuni utilizzando dei parametri che possiamo condividere in conferenza unificata dove ci sono i ministeri, le provincie, le regioni che è giusto facciano la programmazione. E ci sono delle risorse che possiamo assegnare solo scorrendo delle graduatorie. Penso a quando abbiamo chiesto al ministro Giovannini di far scorrere la graduatoria PinQua sulla qualità dell’abitare e gli interventi di rigenerazione urbana, contribuendo a finanziare opere per 2 miliardi e 800 milioni, e permettendo così a tanti comuni di ottenere l’assegnazione immediata di risorse già pronte per la spesa».

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PER UNA ITALIA PIÙ FORTE

«Negli ultimi dieci anni, abbiamo perso tanti dipendenti, per il blocco del turnover, che non abbiamo mai recuperato» – spiega Decaro. «I sindaci sono chiamati a incidere sul processo di trasformazione delle città. Trasformazione che non è solo digitale ma anche organizzativa. Il tasso di digitalizzazione dei servizi e dei processi della PA è molto variabile nel panorama dei comuni italiani. Per fare in modo che la trasformazione digitale raggiunga i cittadini con benefici concreti è necessario uno sforzo di semplificazione delle procedure e delle norme. Ma abbiamo bisogno anche di esperti di gestione e di tecnici. Il ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale deve accompagnare i Comuni in questa transizione, sul modello della collaborazione con il ministro Brunetta per la gestione delle funzioni fondamentali».

«I sindaci sono i principali investitori pubblici del Paese. Il rilancio non può ridursi al ripristino dell’esistente»

Troppe intermediazioni possono moltiplicare i tempi e creare ostacoli all’attuazione dei programmi. Il rischio reale è la dispersione o il mancato utilizzo delle risorse. «Per noi sindaci, Marco Bucci rappresenta un simbolo» – dice Decaro. «Perché ha dimostrato che anche in emergenza, se c’è sinergia e se c’è capacità di decisione – come è successo per Genova nella ricostruzione del ponte Morandi – si possono realizzare grandi progetti in tempi record. Con le risorse del PNRR dobbiamo avere lo stesso approccio: sinergia, volontà di ripresa, partnership con il privato, capacità di esecuzione. Non voglio tornare all’Italia del 2019. Voglio pensare all’Italia del 2030. Una Italia più forte, più giusta, più green e più sostenibile sotto tutti gli aspetti».

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