La carenza di chip durerà per tutto il 2022

La carenza di chip durerà per tutto il 2022

Lo dice il Dipartimento del Commercio statunitense: “Non siamo fuori dal problema”

La carenza di chip in tutto il mondo non finirà presto. Bloomberg e Washington Post riportano quanto detto dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, che ha pubblicato un rapporto sulla catena di approvvigionamento dei semiconduttori stimando che la carenza globale durerà almeno fino alla seconda metà del 2022. “Non siamo nemmeno vicini all’essere fuori dai guai” ha detto il Segretario di Dipartimento Gina Raimondo. La durata media delle forniture per le compagnie cliente è precipitata dai 40 giorni del 2019 ai 5 del 2021, una stima che è direttamente legata alle scarse forniture in essere. Per il Dipartimento, anche un’interruzione relativamente breve (di settimane) nella produzione potrebbe causare la chiusura di una fabbrica.

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La carenza è particolarmente dannosa per le aziende della banda larga, i produttori di automobili e di dispositivi medici. Lo studio del Dipartimento del Commercio si basa sulle informazioni della catena di approvvigionamento da quasi tutte le principali aziende e società di semiconduttori al mondo, in una vasta gamma di settori. Evidentemente, gli Stati Uniti sono tra i più colpiti dalla situazione, vista la massiva presenza di compagnie tech nel Paese, in modo particolare sulla costa occidentale. Non a caso, il presidente Biden ha proposto un sussidio da 52 miliardi di dollari attraverso l’Innovation and Competition Act (USICA), per aiutare a “ricostruire la produzione americana” e rafforzare le catene di approvvigionamento nazionali per “gli anni a venire”.

Sebbene sia passato con il voto cruciale del Senato, il disegno di legge della Camera dovrebbe emergere non prima di questa settimana. Potrebbe volerci del tempo affinché la proposta si delinei nella sua forma finale, sebbene, come notano i critici, non contribuirà ad una ripresa dell’industria dei chip nell’immediato, rappresentando un compenso più per le perdite che per la ripartenza.

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