Attacco cyber blocca i siti web del governo israeliano

Il più grande attacco al paese secondo gli esperti

A inizio settimana, quello che viene considerato tra  i peggiori attacchi digitali mai avvenuti, ha messo fuori gioco i siti web del governo israeliano. Secondo Haaretz e Amichai Stein di Kan, a cadere sono stati i portali dei ministeri della salute, degli interni, della giustizia e del welfare. Interessato anche il sito web della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tutti i siti sono tornati online, come poi annunciato dalla National Cyber ​​Directorate in una nota.

Il governo non ha identificato ufficialmente i colpevoli ma ha affermato che i portali sono stati vittima di un attacco DoS alquanto comune. Fonti di Haaretz ricordano che l’attacco informatico ha preso di mira siti con un dominio gov.il ed è quindi plausibile pensare che a lanciarlo sia stato un attore statale o una “grande organizzazione”. A poco dalla notizia, un gruppo di hacker legato all’Iran si è preso il merito, probabile conseguenza di una rappresaglia per una presunta operazione israeliana contro un impianto nucleare iraniano. 

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Non è chiaro se questo sia o meno il più grande attacco informatico contro Israele fino ad oggi, come ha detto ad Haaretz una fonte della difesa. Tuttavia, secondo quanto riferito, l’NCF e i funzionari della difesa hanno dichiarato persino lo stato di emergenza, una misura necessaria per analizzare i possibili danni dalle reti, incluso tutto ciò che potrebbe compromettere altri siti web chiave e infrastrutture critiche.

In contrasto con gli assalti che hanno messo ko i siti web del governo ucraino prima dell’invasione russa, è improbabile che i DoS contro Israele abbiano fatto molti danni. Non ci sono prove sulla compromissione di dati anche se l’attacco informatico potrebbe esacerbare una situazione già tesa, visto che arriva il giorno dopo che l’Iran ha lanciato missili contro la città irachena di Erbil in quello che è stato considerato come un avvertimento agli Stati Uniti e ai suoi alleati. 

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