Gli Emirati Arabi Uniti vogliono che l’omicidio nel metaverso sia un vero crimine

Gli Emirati Arabi Uniti vogliono che l’omicidio nel metaverso sia un vero crimine

Lo dice Omar Sultan Al Olama, ministro per l’IA del Paese

Omar Sultan Al Olama, il ministro dell’Intelligenza artificiale degli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato durante un’udienza al World Economic Forum di Davos che è sua convinzione che le persone che commettono “crimini gravi” nel metaverso dovrebbero essere punite con conseguenze criminali nel mondo reale. Secondo un articolo della CNBC, il ministro vede questa come una misura necessaria per proteggere la salute mentale delle persone: “Se entro nel metaverso, un mondo realistico di cui parleremo in futuro, e ti uccido, questo potrebbe essere un problema” spiega, ricordando come certi estremi, anche di esperienze digitali, possono portare al cosiddetto disturbo da stress post-traumatico (PTSD)”. 

Al Olama ha esortato l’Unione internazionale delle telecomunicazioni, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ad avviare un serio dibattito sulla definizione degli standard internazionali di sicurezza per il metaverso a cui le persone devono aderire, indipendentemente da dove vivono alla stregua di standard comuni che prevengono, online, attività come il traffico di droga e la pornografia infantile.

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Anche il passaggio da una piattaforma di metaverso a un’altra deve essere reso semplice per Al Olama: “Quindi, se Meta sviluppa qualcosa e Magic Leap ne sviluppa un altro ci deve essere una sorta di interoperabilità tra di loro”. Parlando nello stesso panel, Chris Cox, chief product officer di Meta (ex Facebook), ha affermato che il mondo ha bisogno di standard internazionali quando si tratta del metaverso.

“Probabilmente ci sarà qualcosa come un sistema di classificazione, lo stesso che abbiamo per i film, per la musica, per altri tipi di contenuti in modo che un genitore o un giovane possano avere un’idea di quali siano le regole da rispettare nell’ambiente in cui entreremo” ha sottolineato il manager.

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