La trasformazione data-driven al cuore del progresso

Mirella Cerutti nominata Regional Vice President Central and East Europe di SAS

Siamo nel mezzo di una transizione velocizzata, un’accelerazione senza precedenti nell’implementazione di tecnologia e processi digitali, che segna un punto di non ritorno, in molti settori.

Il panorama del business è più fluido che mai. L’innovazione tecnologica e la visione data-driven sono fondamentali per le aziende. Saper registrare il passato è importante. Saper comprendere le ragioni di fondo e prevedere azioni future è cruciale. E i dati giocano sempre più un ruolo chiave sia nel business, indipendentemente dal settore e dalle dimensioni, sia per la società e i cittadini. La sola raccolta dei dati non è sufficiente perché la vera sfida è farli parlare, soprattutto tra di loro, tramite gli analytics: è necessario metterli in connessione, individuare delle relazioni e analizzarli in tempo reale. Solo così assumono valore e possono essere trasformati in informazioni in grado di aprire nuovi scenari di supporto alle decisioni strategiche.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gestendo e utilizzando al meglio e rapidamente i dati – le aziende potranno mantenere il loro vantaggio competitivo in un mercato in continuo mutamento. Per accompagnare le aziende in questo cambiamento, ci impegniamo costantemente nell’evoluzione di piattaforme abilitanti per la trasformazione digitale e in centri di competenza e di diffusione del know-how digitale. Questo perché governare la trasformazione, diventare un’organizzazione data-driven, comporta l’adozione di tecnologie performanti così come un intero processo di change management che sia in grado di portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali. La sfida di oggi, infatti, non è solo tecnologica ma anche culturale, significa innovare il modello aziendale in ottica “digital first”.

Leggi anche:  Wolters Kluwer presenta Genya Fatture&Corrispettivi

È ora più che mai necessario porre attenzione allo sviluppo delle competenze per abbracciare il cambiamento e di creare le giuste condizioni per innovare. L’apprendimento di nuove competenze (reskilling) e il miglioramento di quelle esistenti per accedere a mansioni più avanzate (upskilling) sono fondamentali per sostenere la transizione, potenziare l’innovazione e il potenziale di crescita dell’economia. Per questo motivo, l’impegno di SAS inizia già in ambito universitario, proprio per supportare la creazione di competenze analitiche e incoraggiare l’interesse e lo sviluppo delle discipline STEM. Lavoriamo anche con una rete di partner per far sì che competenze di settore possano introdurre nelle aziende capacità e nuovi modelli di business, e partecipiamo attivamente all’interno dei principali ecosistemi dedicati all’innovazione e alle startup.

Stiamo vedendo come questo cambiamento stia creando su tutti gli ambiti produttivi una rivisitazione delle attività e delle opportunità, sia per trasformarle, che per individuare nuove aree di business. Il trend è quello di andare verso modalità operative sempre più flessibili, integrate e resilienti. E in questa ottica, l’introduzione del cloud rappresenta il modello di fruizione che rende l’IT ancora più pronta a rispondere a questi rapidi cambiamenti del contesto, proprio perché permette di operare in modalità condivise, agili, più efficienti. Negli ambienti informatici è necessario accorciare i tempi tra sviluppo e messa in produzione delle applicazioni analitiche. Un approccio che prevede l’ingaggio di team di sviluppo interfunzionali per programmare in maniera più rapida, sicura e efficace. Ma la velocità non deve impattare l’affidabilità e per questo sono necessarie piattaforme tecnologiche in grado di portare i modelli in produzione in maniera veloce, solida e governata. Sono convinta che oggi sia possibile “agire” il cambiamento a tutti i livelli e a tutte le dimensioni. L’economia digitale permette di fare il salto di qualità uguale per tutti – dalle piccole alle medie, fino alle grandi aziende – e lo consente anche alle istituzioni, per valorizzare patrimoni di dati, potenziale fonte di innovazione strategica.

Leggi anche:  Data governance: 5 tips per sviluppare il mindset giusto

Mirella Cerutti regional vice president SAS