Gli hacker hanno messo offline decine di siti di aeroporti negli Usa

Gli hacker hanno messo offline decine di siti di aeroporti negli Usa

L’incidente non ha avuto ripercussioni sul traffico aereo

La scorsa settimana, un gruppo di hacker che pare legato alla Russia, avrebbe messo offline più di una decina di siti web di aeroporti negli Stati Uniti. Coinvolti i siti de LaGuardia, O’Hare e LAX, la cui maggior parte è tornata online. Un alto funzionario del governo degli Stati Uniti ha affermato che il controllo del traffico aereo, le comunicazioni interne dell’aeroporto e altre operazioni critiche non sono state interessate, ma i viaggiatori in cerca di tempi di attesa per la sicurezza o altre informazioni hanno subito evidenti disagi. 

Un portavoce di LAX ha affermato che “nessun sistema aeroportuale interno è stato compromesso e non ci sono state interruzioni operative”. Lunedì 10 ottobre 2022 alle 03:00 circa si è verificato un incidente DoS del servizio della durata di 15 minuti che ha provocato ritardi intermittenti nell’accesso al sito web dell’aeroporto LaGuardia, riporta la ABC News con le parole di un portavoce dell’autorità portuale. “Il sistema di difesa della sicurezza informatica dell’Autorità Portuale ha svolto il suo lavoro rilevando rapidamente l’incidente, risolvendo il problema in 15 minuti e consentendoci di allertare gli altri avvisando immediatamente le autorità federali. Non vi è stato alcun impatto operativo su nessuna struttura”.

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L’incidente pare essere ad opera del gruppo di hacker filo-russo Killnet ma non ci sono prove che il governo russo sia stato coinvolto in prima persona. Come spiegano i media negli Usa, sia l’Agenzia per la sicurezza informatica e le infrastrutture che l’Amministrazione per la sicurezza dei trasporti stanno continuando a monitorare la situazione, anche per capire se possa verificarsi qualcosa di simile nei prossimi giorni. Intanto la CISA, continua a chiarire che qualunque attività non potrà interferire con le operazioni degli aeroporti eventualmente interessati. 

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