Cisco e la sicurezza del lavoro ibrido

Cisco e la sicurezza del lavoro ibrido
Fabio Florio, business development manager smart city e CDA (Country Digitazion Acceleration) leader di Cisco Italia

Come proteggere ogni dispositivo, ovunque

La pandemia COVID-19 ha avuto un profondo impatto sul nostro modo di lavorare e ha creato dei cambiamenti che possono essere ormai considerati permanenti. Mentre le aziende sviluppano strategie per operare in un mondo post-pandemia, una delle sfide più grandi è quella di affrontare il tema della cybersecurity, man mano che il lavoro da remoto diventa un aspetto de facto del posto di lavoro moderno. Nel 2019, Gartner ha previsto che, entro il 2030, la domanda di lavoro a distanza aumenterà fino al 30%. La pandemia ha accelerato in modo massiccio questa tendenza con molte aziende che utilizzano il lavoro ibrido per la maggior parte o la totalità della propria forza lavoro. Inoltre, molti dipendenti, ormai abituati al lavoro ibrido, lo considerano come parte integrante della vita aziendale, con innumerevoli vantaggi in termini di costi sia per il dipendente che per l’azienda.

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Si prevede che il 48% dei dipendenti delle grandi aziende lavorerà da remoto almeno per una parte della settimana lavorativa. Le difese cyber convenzionali non sono state pensate per il lavoratore post-pandemia, ovvero quei lavoratori che possono lavorare da remoto, in ufficio o in entrambi i modi: ecco perché non è più sufficiente affidarsi a prodotti antivirus, firewall e soluzioni di sicurezza isolate che non sono in grado di condividere le informazioni. È giunto il momento di cercare nuovi modi per migliorare sicurezza informatica e garantire la protezione necessaria, indipendentemente dal luogo in cui i dipendenti lavorano. Non è un caso che il 68% delle sedi distaccate e degli utenti in roaming sono stati la fonte di compromissione degli attacchi più recenti.

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Una piattaforma unificata per la sicurezza end-to-end per ambienti ibridi multi-cloud è il metodo più semplice e sicuro per proteggere i dipendenti che lavorano da remoto. Nel concreto, il Cisco Security Cloud è in grado di fornire un’esperienza integrata per connettere in modo sicuro persone e dispositivi alle applicazioni e ai dati ovunque si trovino. Grazie a una gestione unificata, la piattaforma aperta fornisce funzionalità di prevenzione, rilevamento, risposta e ripristino dalle minacce. Per semplificare il modo in cui le aziende si connettono e proteggono utenti, oggetti e applicazioni, ovunque essi siano, Cisco propone Cisco+ Secure Connect Now, una soluzione unificata Secure Access Service Edge (SASE). Cisco+ Secure Connect Now è un’offerta “chiavi in mano” che consente ai clienti di implementare rapidamente una soluzione SASE e di semplificare le operazioni quotidiane attraverso una piattaforma gestita in cloud. Cisco ha anche presentato recentemente il Secure Firewall 3100 Series, progettato per il lavoro ibrido con un nuovo motore di visibilità per il traffico criptato che utilizza l’intelligenza artificiale ed il machine learning per rilevare le minacce nascoste.

Infine, non dimentichiamoci di un aspetto imprescindibile della cybersecurity, ossia del valore delle community: essendo un settore complesso a cui afferiscono tante discipline, per i singoli individui diventa difficile affrontare le numerose sfide quotidiane. Più informazioni circolano, maggiormente vengono condivise, più si alza il livello di conoscenza e migliore sarà la risposta e la capacità di difendersi dalle minacce.