Epson, addio al mercato delle stampanti laser in favore della sostenibilità

Focus sui modelli inkjet per l’ufficio, un trend in crescita secondo IDC

Anche nel campo dell’IT, si sente parlare sempre più di sostenibilità. C’è però una certa differenza tra la volontà dell’essere sostenibili e la concretezza di intraprendere strade che cambiano, davvero, il modo di approcciare il proprio business in maniera meno impattante sull’ambiente. Che si tratti di sviluppare nuovi prodotti o servizi, il cambio di passo è urgente, per aziende di qualsiasi settore e dimensione. Lo sa bene Epson, che fin dalla sua nascita lavora per innovare il suo campo d’azione, bilanciando offerta e sostenibilità. “Nel 2008, abbiamo annunciato la nostra visione di lungo periodo sulla riduzione dell’inquinamento, che ci porterà a restituire all’ambiente quando sottratto, in Co2, entro il 2050. La coerenza ci ha sempre permesso di raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti, e continuiamo a farlo” ha spiegato Massimo Pizzocri, Amministratore Delegato di Epson Italia.

Il percorso di change mind seguito da Epson porta il colosso giapponese ad effettuare una decisione unica: l’uscita dal mercato globale delle stampanti laser, con la tecnologia che sarà abbandonata del tutto entro il 2026. «Il nostro è un gesto di gentilezza verso l’ambiente. Noi crediamo che sia il momento di fare delle scelte importanti di business, dalle quali non si torna indietro. È il nostro contributo, che crediamo ci porterà più benefici dell’impatto economico causato dall’abbandono del segmento appena ufficializzato”. Quella di Epson è un’ottimizzazione della strategia, figlia di trend evidenti, che vedono le inkjet prendere sempre più piede.

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Non a caso, secondo IDC, ci sono 60 miliardi di pagine A4 stampate in Italia, uno scenario che ha dunque ancora ragione di essere. Il business delle inkjet cresce del 10% su base annua, rappresentando il 22% del mercato office del 2021 e arrivando a coprire una fetta ancora maggiore nel giro di altri quattro anni. «Abbiamo chiesto le modalità di acquisto delle inkjet ad aziende di vario spessore – afferma Mario Lombardo, analista associato di IDC Europe – il 63% di quelle censite ha acquistato un dispositivo business inkjet negli ultimi 12 mesi. I motivi? In larga parte per passare a tecnologie più recenti ma anche per il costo dei consumabili e proprio per sostituire modelli laser in utilizzo”.

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Per IDC, i clienti italiani necessitano di supporti specifici dal loro partner di canale nel merito dello scenario “stampa”. Per il 71%, l’utente chiede di ridurre il costo dei consumabili mentre per il 66% l’importante è avere minori costi energetici, ma anche di possesso hardware. “Entro il 2023, il 60% delle aziende al mondo metterà la sostenibilità al centro delle proprie scelte in termini di fornitori di macchine di stampa da ufficio. Il dato per l’Europa è ancora più alto e pari al 75%. Un continuo focus sul costo totale, contratti gestiti, lavoro ibrido e prestazioni del prodotto sono le chiavi di successo del mondo office” conclude Lombardo.

Per l’occasione, Epson ha lanciato la nuova gamma WorkForce Enterprise AM-C. La serie è, per il produttore, l’anello che mancava per completare la gamma di stampanti inkjet per l’ufficio. Luca Motta, Head of Sales Office Print di Epson Italia ha commentato: “Questi nuovi prodotti completano la gamma inkjet per l’office, che ora include soluzioni per ogni esigenza di stampa, dai modelli per piccoli gruppi di lavoro ai multifunzione dipartimentali ad alta velocità. Ogni prodotto offre alle aziende la tecnologia di cui hanno bisogno per conseguire gli obiettivi di sostenibilità previsti. Epson ha una strategia di canale che conferma e consolida, al 100% indiretta, collaborando con i partner certificati, un asset importante per offrire soluzioni sempre più sostenibili sul mercato. Siamo orgogliosi di fornire al canale soluzioni basate su tecnologie amiche dell’ambiente, che fanno davvero la differenza nel ridurre i consumi energetici e le emissioni di Co2. Le aziende che passano alla tecnologia inkjet contribuiscono alla realizzazione di un mondo migliore”. 

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I modelli della serie WorkForce Enterprise AM-C contribuiscono a ridurre l’uso delle risorse in fase di produzione e spedizione. Ma non solo: anche le cartucce di inchiostro ad alta capacità sfruttano meno risorse e agevolano la spedizione, lo stoccaggio e la gestione dei materiali di consumo, oltre a ridurre i tempi di inattività per l’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria. “Adesso, tutti possono visualizzare il livello di consumo energetico direttamente dal display delle WorkForce Enterprise AM-C. Quando a regime, per i nostri dati, sei macchine della nuova famiglia consumano insieme quanto un asciugacapelli, cioè il livello di energia raggiunto da una sola laser”.

In concomitanza con il corso che guarda ancora di più alla sostenibilità, Epson ha lanciato anche l’optimization report, un tool a disposizione delle organizzazioni che simula in dettaglio il parco installato dl cliente a confronto con una proposta inkjet Epson heat-free. I dati mostreranno la riduzione di Co2 e degli sprechi, grazie all’utilizzo di una stampante a freddo. “Un vero e proprio cambio di paradigma” conclude Motta. “Tramite una proiezione sui top 20 partner di Epson, siamo arrivati a stimare oltre 1 milione e 600 mila cartucce in meno e un’ottimizzazione del 64,77% sui costi in 60 mesi, se si utilizzassero solo modelli inkjet nel nostro portafoglio”. Un risparmio evidente, anche sui conti in bilancio, che di questi tempi non è per nulla banale.