La resilienza è adattarsi al cambiamento

La resilienza è adattarsi al cambiamento

Il distretto di Reggio Emilia rappresenta un sistema industriale di eccellenza al centro di profondi cambiamenti.

«Tutto è partito 4 anni fa da un lavoro di ascolto e relazione con oltre 60 imprenditori che ha portato a realizzare un piano strategico per Reggio Emilia con un respiro pluriennale» – racconta Andrea Storchi, presidente del Club Digitale – Unindustria Reggio Emilia e CFO e co-founder di Webranking. «Dallo studio sono emerse quattro direttrici di sviluppo, educazione, innovazione, territorio, internazionalizzazione e il motto #fareinsieme. Il territorio ha già il vantaggio di una grande opera quale la stazione ferroviaria alta velocità Mediopadana e la prospettiva di riqualificare l’area delle ex Officine Reggiane.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Su queste basi si è innestato il progetto della trasformazione digitale a partire dalla nostra associazione e rivolto principalmente alle pmi. La prima fase è stata la ricerca dei partner che hanno creduto nell’obiettivo e hanno prodotto un insieme di proposte definito Digital District Reggio Emilia.  Presto ci sarà anche un luogo fisico all’interno del Parco Innovazione per ospitare le lauree dedicate alle discipline digitali». Il Piano ha un carattere espansivo. Il territorio sconta la mancanza di risorse umane con un tasso di disoccupazione del 5,3% contro il 9,7% nazionale. Per questo l’associazione si sta impegnando insieme alle istituzioni per attrarre giovani e talenti in un territorio dove si vive bene ma ancora poco conosciuto. Il piano attrattività si apre a corsi di formazione, al marketing territoriale e agli eventi, all’assistenza sugli alloggi per i trasferimenti dal sud e dall’estero.

«I driver importanti sono ambiente, sicurezza e sostenibilità»

LA STRATEGIA SULL’ELETTRIFICAZIONE

Reggio Emilia è una provincia manifatturiera legata alla filiera dei veicoli da lavoro, soprattutto nel comparto delle costruzioni e nel settore agricolo. Il distretto è in forte trasformazione e ha affrontato turbolenze legate a fattori esogeni come la pandemia e la crisi della supply chain. In questo scenario, sul tavolo c’è la “svolta elettrica” che impatta in modo non uniforme sulle aziende. L’evoluzione guidata dal settore automotive emarginerà alcuni prodotti (ad esempio il tubo di scappamento) ma ne esalterà altri (il raffreddamento a liquido) assieme a tecnologie digitali che rivoluzionano i veicoli. «La chiave della resilienza è la capacità di adattarsi al cambiamento» – spiega Storchi. «All’interno di Unindustria Reggio Emilia abbiamo già fatto diverse azioni concrete per la transizione. Ma non c’è solo l’elettrico. I driver importanti sono ambiente, sicurezza e sostenibilità. Il progetto Ri-Genera è un servizio associativo che promuove la sostenibilità economica e ambientale delle imprese, grazie agli strumenti messi a disposizione dalla trasformazione digitale. La fiducia reciproca è alla base di ogni progresso. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, ma da soli difficilmente abbiamo i mezzi per dare un impatto significativo sul miglioramento della vita delle persone», conclude Storchi.

Leggi anche:  Bianchi, continuare a correre