Toughbook, la flessibilità a tenuta stagna

Toughbook, la flessibilità a tenuta stagna

Affidabilità e continuità senza compromessi. La digitalizzazione sul punto di convergenza tra IT e OT richiede device portatili sempre più modulari

Le aziende italiane alle prese con la trasformazione della fabbrica manifestano una gran voglia di pragmatismo. Le promesse dell’Industry 4.0 sono allettanti, ma continuano a scontrarsi con gli attuali limiti di scalabilità dei proof of concept e con la fondamentale necessità di rinnovare i processi senza intaccare la loro continuità. In molti casi, esiste un gap incolmabile tra aspettative e reali vantaggi – come spiega Luca Visai, european key account manager di Panasonic, responsabile della business unit dedicata allo sviluppo delle architetture PC “rugged” rivolte ad applicazioni in ambienti particolarmente difficili, dalla piattaforma oceanica di estrazione all’acciaieria, fino al campo di battaglia. «Anche Panasonic ha scelto quindi di essere molto pragmatica nell’approfondire il contatto diretto con i clienti del comparto industrial, per meglio conoscere i trend verso cui indirizzare la sua progettualità».

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Performance estreme per ambienti industriali

Qual è oggi l’offerta rivolta alle nuove relazioni che settori come il manifatturiero e la logistica stanno tessendo tra information e operation technology, proprio per rilanciare efficienza, qualità e predittività nella produzione? «Il mercato ci chiede sempre più modularità e flessibilità rispetto a una piattaforma di riferimento che consente ai responsabili IT di dare stabilità e scalabilità alle loro applicazioni sul campo» – spiega Visai. «Gli ingegneri della multinazionale giapponese rispondono con lo sviluppo di tutta una serie di opportunità di espansione pensate per funzionare non come interfacce e periferiche esterne, ma per diventare parte integrante di dispositivi notebook e tablet costruiti per resistere a tutto. Uno sforzo che permette di adattare la linea di dispositivi Toughbook, considerati uno standard in termini di robustezza e affidabilità, alle specifiche necessità di innovazione delle aziende».

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Modularità e sicurezza

Si va dalle batterie a lunghissima durata, capaci di alimentare un unico dispositivo da un turno di lavoro a un altro, ai lettori di barcode e tag in complesse operazioni logistiche. «Persino a livello di interfaccia di rete – continua Visai – i Toughbook integrano l’esclusiva capacità di collegarsi direttamente a cablaggi in fibra ottica, nelle situazioni che richiedono la massima sicurezza delle comunicazioni». La possibilità di utilizzare le espansioni più opportune mantenendo i livelli di protezione IP65 e 68 degli alloggiamenti (il marchio di idoneità a funzionare in atmosfere ad alta concentrazione di polvere e persino sott’acqua) diventa così un ottimo presupposto per l’adozione di tecnologie innovative negli impianti industriali. Potendo contare tra l’altro sulla stessa qualità di assistenza praticamente ovunque nel mondo. «La nostra strategia punta a spingere sulla modularità di prodotti che stanno rapidamente evolvendo verso le soluzioni applicative» – conclude Visai. Acquisendo aziende come l’americana Blue Yonder e la belga Zetes, leader dell’automazione per la logistica e il packaging, Panasonic sta arricchendo il suo hardware con strumenti software in perfetta sintonia con i piani di trasformazione dei clienti.