Genetec, perché sicurezza fisica e digitale devono andare a braccetto

Genetec, perché sicurezza fisica e digitale devono andare a braccetto

Coadiuvare protezione dei dati e un nuovo approccio unificato è il binomio per abilitare una privacy di valore

Quando si parla di privacy, spesso il riferimento è al dato digitale. Eppure, nella società iperconnessa di oggi, la differenza tra informazione liquida e mondo fisico è sempre più sottile, quasi assente. Basti pensare alla quantità di telecamere di sorveglianza sparse per la città, che riprendono momenti di vita, alimentando database e archivi al servizio di attività differenti, che un giorno miglioreranno anche le cosiddette smart city. Privacy e sicurezza dei sistemi sono dunque due concetti che, sempre più, devono condividere un percorso simile, se non sempre dal punto di vista tecnologico almeno per la volontà di assicurare una governance ben definita a protezione del dato.

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Di fatti, tutta la sicurezza fisica sta convergendo verso l’IT. E con il boom del cloud, procedere con una corretta gestione delle informazioni, ovunque esse si trovino, è fondamentale. Lo sa bene Genetec Inc., la prima azienda a rilasciare un sistema di sorveglianza in cloud, Genetec Stratocast, poi divenuto disponibile anche as-a-service. Genetec, noto provider per le tecnologie di sicurezza unificata e per la gestione dell’Intelligence, della Security e delle Operations, ha analizzato, nello specifico, l’attuale panorama della sicurezza fisica, pubblicando un ebook che si prefigge l’obiettivo di suggerire come implementare una privacy by design, che tenga conto della protezione di persone, risorse e dati.

«Sebbene in apparenza la sicurezza pubblica e la privacy personale siano intrinsecamente in conflitto, non deve essere necessariamente così. Secondo gli esperti di privacy, quando alle persone viene dato un maggiore controllo sulla raccolta dei propri dati, aumenta la predisposizione ad accettare tale raccolta» spiega l’azienda all’interno dell’e-book. I consumatori sono anche più propensi a fidarsi delle organizzazioni che limitano l’uso dei loro dati e che rispondono rapidamente, pubblicamente e in modo proattivo a minacce quali violazioni o hackeraggi. Ce lo conferma Gianluca Mauriello, Regional Sales Manager Italia di Genetec, che delinea come la società veda il futuro della privacy in uno scenario che non deve limitarsi al rispetto delle compliance, quanto al cambiare l’operatività di un’organizzazione. «Per questo, quando si approccia l’acquisto di nuove soluzioni di sicurezza fisica, bisogna prendere in considerazione quelle che prevedono la privacy come elemento intrinseco, by design. C’è da evitare il cosiddetto “Frankenstein della sicurezza, ovvero l’adozione di soluzioni differenti che non si parlano tra di loro, o faticano a farlo, rendendo difficile e spesso impossibile gestire flussi differenti, che invece darebbero al cliente modo di ottenere una visione propriamente olistica di ciò che deve tenere sotto controllo, che si tratti di zone ampie, accessi, luoghi da mettere in sicurezza». Non a caso, da un’analisi di Salesforce, il 75% dei clienti associa strettamente la privacy alla fiducia in uno scenario globale dove 137 nazioni prevedono una normativa che garantisce la protezione dei dati e della privacy.

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Approccio unificato

«Sin dalla sua nascita, Genetec è stata pensata per essere una open platform» prosegue Mauriello. «Un termine che, soprattutto agli inizi del 2000, è diventato una buzz word, non sempre ben concretizzata. Seguendo questo primo flusso, abbiamo spostato l’integrazione ‘open’ verso un approccio ‘unificato’, che evitasse la creazione di ecosistemi molto diversi tra di loro, con difficoltà di interoperabilità». Con accordi solidi con una rete globale di Partner, Genetec ha sviluppato l’idea di sicurezza unificata che oggi consente alla piattaforma dell’azienda, Security Center, di offrire una serie di attività davvero integrate, all’interno di un’infrastruttura hardware e software che renda semplice sfruttare le principali componenti di sicurezza sul mercato, già disponibili all’uso.

«Nella versione 5.11, Genetec permette di acquistare già tutte le licenze base che servono per creare un ambiente ‘unificato’, che nella nostra accezione vuol dire ricevere dati da sorgenti differenti: telecamere, comunicazioni audio-video attraverso dispositivi VoIP standard, sensori Lidar, dispositivi IoT o industriali che comunicano tramite protocolli standard, fonti multimediali e moltissimi altri ancora, per avere informazioni per la cui comprensione serve un’intelligenza di base specifica. Una marea di dati che possono essere correlate per capire cosa si sta verificando e dove, in termini di eventi da gestire (anche di maintenance o safety) o di vera e propria emergenza. Si passa così dalle ‘information’ alle ‘operations’, una traduzione concreta, in azioni, degli elementi recepiti. Ovviamente, il tutto con l’opportunità di delegare al sistema di supporto decisionale Mission Control i workflow impostati in maniera automatica, liberando le risorse per attività di più alto valore».

Per scaricare il documento Privacy e-book clicca qui

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