ServiceNow: l’innovazione continua è il nostro mestiere

ServiceNow, numeri in crescita e novità per le telco

Intervista a Filippo Giannelli, area VP e Country Manager ServiceNow Italia

ServiceNow, in occasione del suo evento annuale Knowledge 2023, ha presentato importanti innovazioni per la sua piattaforma, che accentuano l’impegno sui fronti dell’IA e del cloud, con il risultato di consentire alle organizzazioni di raggiungere sempre di più e facilmente i propri traguardi legati al business ma anche alla trasformazione e soddisfazione della propria forza lavoro. È stata questa l’occasione per una intervista con Filippo Giannelli, area VP e Country Manager ServiceNow Italia.

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Come motiva il fatto di avere ulteriormente accentuato il ruolo della Intelligenza Artificiale oltre che della forza del cloud nelle soluzioni offerte dall’azienda?

ServiceNow è una società cloud nativa, quindi è naturale che tenda sempre più a migliorare i servizi di questo tipo. Il maggiore peso della IA trova motivazione nella crescita del mercato: le previsioni più recenti di IDC, per esempio, parlano di 15,7 trilioni di dollari al 2030, con un contributo rilevante quindi all’economia mondiale. Per noi da sempre IA e cloud sono due cavalli di battaglia molto forti per la capacità che offrono di portare avanti la trasformazione digitale delle organizzazioni e al loro interno di supportare i diversi tipi di business. Una attività, soprattutto per quanto riguarda l’IA, che abbiamo iniziato in tempi non sospetti, con  Microsoft, nostro partner tecnologico storico, con applicazioni e funzionalità ltra le più disparate al servizio del miglioramento dei processi di business.

L’esperienza pluriennale sul fronte della IA vi ha quindi permesso di farvi una idea precisa del mood dei clienti?

I risconti avuti dai clienti li definirei ottimi. L’IA si è dimostrata una valida tecnologia nell’aiutare il lavoro delle persone, grazie alla possibilità di automatizzare tanti processi manuali e ridondanti. E’ stata quindi molto ben recepita e ha trovato applicazione nei lavori di tutti i giorni. Per esempio, avere i casi più importanti da risolvere indicizzati è uno dei tanti vantaggi offerti dall’IA; spesso integrata nel Machine Learning (ML) ha semplificato e velocizzato la soluzione di tanti problemi.

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Immagino che, stando così le cose, continuerete a investire in questa tecnologia?

Senza dubbio. E’ di questi giorni, tanto per citare un caso, la notizia della acquisizione della piattaforma IA di G2K. Questa operazione consentirà ai clienti ServiceNow di connettere i dati provenienti da risorse fisiche come dispositivi e sensori, con le operazioni IT centrali in qualsiasi settore, dalla produzione ai trasporti fino all’assistenza sanitaria. In particolare, la tecnologia di G2K offre ai rivenditori la possibilità di collegare i dati in tempo reale tra vetrine e altri spazi fisici e utilizza l’IA per tradurre tali dati in informazioni che consentono alle organizzazioni di agire meglio. G2K può aiutare le aziende a pianificare l’inventario in base alla domanda, migliorare l’esperienza dei clienti in loco, affrontare la manutenzione in negozio o altri problemi e aumentare la produttività dei dipendenti.

Mi sembra di capire che l’innovazione sia un elemento cardine e anche magico della società?

È proprio così. Il miglioramento continuo è per ServiceNow la chiave del proprio successo. Solamente quest’anno possiamo dichiarare ben 2000 innovazioni. ServiceNow spende in R&S il 25% del suo fatturato che nel 2022 è stato di 7 miliardi di dollari. Questo impegno sul fronte più avanzato dell’innovazione ci ha consentito di crescere a tasso medio annuo del 30% e oggi di proiettare i ricavi a 11 miliardi nel 2024 e a 16 nel 2026. Con una marginalità significativa.

Una delle nuove funzionalità annunciate è la Cloud Observability, cosa può dire?

Si tratta della prima funzionalità nel suo genere ad approdare sul mercato. Informa in modo meticoloso come sta andando il sistema per tool, processi e persone. Una sola soluzione per tutte le metriche della “Osservabilità” della infrastruttura cloud; è più completa di soluzioni precedenti, riduce la complessità delle operazioni e quindi migliora la gestione di tutte le risorse in cloud.

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Può dire qualcosa sulla vostra presenza in Italia e sul modello commerciale?

In Italia siamo presenti dal 2014. Da allora abbiano avuto tassi di crescita locali annui allineati a quelli globali e oggi posso affermare con orgoglio che le 50 società Top del Paese usano nostri prodotti. Tra i grandi clienti possiamo ad esempio citare INAIL, Saipem, Lavazza e AmplifonIl modello commerciale è duplice: diretto e indiretto. In questo secondo caso abbiamo optato per un sistema di poche alleanze ma qualificate. Comprende i maggiori system integrator, come Accenture, Deloitte, KPMG, EY e DXC, con un approccio estensivo alla digitalizzazione delle organizzazioni. Continuiamo a investire, soprattutto con la assunzione di nuovi talenti.

Qualche considerazione sul mercato in cui opera ServiceNow?

C’è grande fermento innovativo, come detto. Anche il workflow, nell’ambito della trasformazione in corso, sta diventando sempre più digitale con innumerevoli vantaggi. Offre una visione completa di tutti i processi di business, compresi ovviamente quelli legacy con conseguente rottura dei silos; il lavoro viene velocizzato e semplificato; la complessità ridotta e resa più gestibile.

Altro da aggiungere?

Sì, vorrei anticipare l’arrivo di nuovi workflow pensati soprattutto per la supply chain e il finance: grazie all’IA e alla RPA riusciamo ad aumentare i livelli di automazione nei processi più importanti. Si tratta di innovazioni capaci di connettersi facilmente con i sistemi Erp. Ma non solo, grazie alla IA sono anche in grado di suggerire i processi migliori da mettere in piedi.

Un accenno, infine, merita la nostra attività in ambito HR. Anche in questo caso con l’uso di IA e ML diventa possibile elaborare strategie mirate di skill o reskill, sensibilizzando e motivando le persone, con una attività di training più performante che in passato. Noi stessi ci siamo resi promotori di una particolare e innovativa iniziativa di formazione digitale, Rise Up, che coinvolge 1 milione di persone e che si aggiunge a quella avviata insieme a Microsoft e Linkedin che ne tocca 200 mila.

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