Olidata partecipa al convegno “A scuola di Sovranità per le Infrastrutture Digitali: sviluppo e sicurezza tra atlanti e Atlantismo”

Olidata partecipa al convegno “A scuola di Sovranità per le Infrastrutture Digitali: sviluppo e sicurezza tra atlanti e Atlantismo”

Cristiano Rufini, Presidente del Gruppo Olidata, ha esposto la strategia dell’azienda: “Il nostro obiettivo è quello di creare un polo nazionale per la gestione dei dati, diventare un punto di riferimento per il Paese, creando ed utilizzando soluzioni Made In Italy, contribuendo a valorizzare la sovranità digitale nazionale”

A scuola di Sovranità per le Infrastrutture Digitali: sviluppo e sicurezza tra atlanti e Atlantismo, è questo il convegno che si è svolto ieri mattina alla Camera.

Alla presenza delle istituzioni, tra cui l’On. Giorgio Mulè (Vicepresidente della Camera) ed il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, e con la moderazione di Antonio Spalletta, vi hanno partecipato importanti player strategici nel settore ICT in Italia ed enti ogni giorno attivi per garantire la sicurezza digitale (Polizia di Stato, Aeronautica Militare, Stato Maggiore Difesa).

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Olidata, che sta investendo nella sicurezza e protezione dei dati e che punta a consolidarsi come attore di riferimento nel campo della cybersecurity, ha partecipato all’evento apportando il proprio contributo e la propria testimonianza.

“Siamo tornati in Borsa, all’Euronext di Milano, ad inizio aprile. Grazie ad un ambizioso piano di rilancio, che punta esclusivamente sulle nostre forze, è stato riammesso alle contrattazioni uno dei marchi storici dell’IT Italiano ovvero Olidata, oggi capogruppo di una serie di aziende che lavorano costantemente da oltre 15 anni per raggiungere obiettivi a dir poco sfidanti” ha commentato nel suo intervento Cristiano Rufini, Presidente del Gruppo Olidata. “Con il rilancio di Olidata si è aperto un nuovo capitolo. Per me, per le oltre 200 persone che lavorano quotidianamente nella società, e per i circa 13.000 piccoli azionisti che hanno visto rivalorizzare le proprie azioni. Il nostro obiettivo è quello di creare un polo nazionale per la gestione dei dati, diventare un punto di riferimento per il Paese, creando ed utilizzando soluzioni Made In Italy, contribuendo a valorizzare la sovranità digitale nazionale”.

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Negli ultimi anni, infatti, molte aziende italiane sono state acquisite da grandi attori esteri, diminuendo così la gestione e la realizzazione di soluzioni nazionali nel campo dei dati. Per questo motivo, è importante collaborare ed avviare partnership anche con realtà internazionali, ma c’è bisogno di rafforzare la leadership italiana in questo settore, per essere pronti a guidare la transizione alle porte. Con questo spirito Olidata sta affrontando il prossimo futuro: “Dobbiamo essere leader nella gestione dei dati per rendere il Paese detentore e proprietario esclusivo delle informazioni più importanti. Questa è una sfida fondamentale che dobbiamo affrontare e vincere. Per questo è necessario rafforzare la relazione tra la system integration italiana ed il mondo delle università e della formazione” prosegue Rufini. In Italia, infatti, molti brand stanno investendo e sviluppando nuove tecnologie per il mondo della cibernetica: proprio da qui è nato un intenso rapporto industriale tra i produttori italiani ICT e i Big Brand, supportati dal fondamentale contributo del mondo accademico. Queste sinergie rappresentano il principale volano per innescare gli sviluppi futuri nel settore delle infrastrutture tecnologiche; ciò̀ permetterà̀ di raggiungere il miglior equilibrio per una tutela delle informazioni e per il miglioramento della sicurezza digitale a supporto delle istituzioni.

Rufini ha poi esposto il piano per affrontare questa sfida cruciale ed imminente: “Quello che faremo nei prossimi 3-4 anni rappresenterà la base su cui poggerà il futuro digitale dell’Italia. Le capacità del nostro Paese sono semplicemente uniche, non mi piace pensare che dovremmo rassegnarci ad un futuro in cui non saremo artefici del cambiamento. Il mondo delle imprese e quello istituzionale dovranno andare nella stessa direzione, tutelando gli stessi interessi, premiando e supportando le eccellenze italiane”.

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