La mobilità (sostenibile) del futuro, il ruolo del digitale

Microsoft Italia e Almaviva insieme per l’innovazione della mobilità

I principali risultati del rapporto Sustainable Mobility, l’ultima ricerca realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale. Quasi un italiano su cinque non riconosce ancora il potenziale del digitale

Il digitale può avere un ruolo di primo piano nell’evoluzione sostenibile del settore della mobilità. Gran parte del cambiamento passerà però dalle scelte dei cittadini: per questo motivo, conoscere il loro punto di vista in merito è un obiettivo di fondamentale importanza. A questo scopo risponde la ricerca Sustainable Mobility realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, presentata il 5 ottobre scorso e parte del percorso di ricerca – che ha già toccato ambiti come Commercio, Energia e Ambiente – basato sul DiSI City, l’indice che misura il livello di sostenibilità digitale delle 14 città metropolitane italiane.

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Dai risultati del rapporto emerge come per l’81% degli intervistati le tecnologie digitali siano indispensabili nel miglioramento della mobilità urbana – una percentuale pressoché analoga degli stessi concorda con l’utilità di strumenti specifici, come i dati e i sistemi di intelligenza artificiale; un posizionamento senz’altro netto, che tuttavia, dall’altro lato, mostra come circa un cittadino italiano su cinque non riconosca il potenziale del digitale in questo campo. Passando ai mezzi di trasporto, la ricerca pone il focus sul ruolo delle automobili ibride e/o elettriche che, nel complesso, secondo gli intervistati hanno un impatto positivo – più che negativo – sull’ambiente: infatti, mentre per la metà di essi queste tipologie di auto inquinano tanto quanto quelle a benzina o diesel, per il 71% consentono, al contrario, di abbattere i costi e di incidere positivamente sull’ambiente. Nonostante ciò, pur dichiarando che sceglierebbero questo tipo di auto, a domanda diretta il 43% dei cittadini intervistati risponde che non sarebbe disposto a spendere di più per acquistarle.

Un quadro analogo si riscontra anche nel caso delle applicazioni di condivisione dei mezzi di trasporto – strumenti che, per l’80% degli italiani, consentono di abbattere i costi e di incidere positivamente sui consumi energetici: infatti, nonostante nella scelta degli operatori di car sharing dichiarino di preferire l’utilizzo di veicoli ecologici, oltre un intervistato su tre (39%) non vorrebbe spendere di più. Insomma, tanto per l’acquisto di automobili ibride e/o elettriche quanto per la scelta di veicoli “green” nell’utilizzo del car sharing, l’aspetto economico sembra avere ancora un peso rilevante per una parte significativa della popolazione. È però da sottolineare come, in entrambi i casi, all’aumentare del livello di sostenibilità degli utenti, aumenti anche la loro propensione a sostenere spese extra per compiere scelte di mobilità sostenibili, e dunque compatibili con le proprie convinzioni. Tra gli strumenti della Smart Mobility più diffusi tra i cittadini italiani ci sono, come prevedibile, le app o i siti per la navigazione satellitare, utilizzati nel complesso dal 65% degli intervistati.

Le percentuali d’uso, però, si abbassano in modo significativo per quei servizi e strumenti che intercettano maggiormente le tematiche di sostenibilità, ambientale e non solo: a usare, raramente o con regolarità, app o siti per la mobilità dolce e la mobilità integrata è un italiano su quattro, mentre i servizi di carpooling e le app per il monitoraggio del consumo e dell’impatto ambientale dei mezzi di trasporto sono utilizzati soltanto dal 16% degli intervistati. I maggiori fruitori di tali strumenti – così come di tutti quelli esaminati dalla ricerca – risultano essere i cittadini più digitalizzati: un risultato, questo, che suggerisce la necessità di lavorare allo sviluppo di competenze digitali diffuse, come elemento abilitante di comportamenti più sostenibili e, in generale, di una trasformazione sostenibile del settore.

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A cura di Fondazione per la Sostenibilità Digitale