Edifici intelligenti e hybrid work: la visione Cisco per un futuro smart

Cognitive collaboration: Cisco usa l’AI per far comunicare meglio le persone

Dall’industrial IoT applicato allo spazio fisico a soluzioni di networking, security e collaboration per l’hybrid work

«Cisco concepisce gli spazi di lavoro come realtà fisiche con una propria estensione digitale in grado di abbracciare, in un ambiente più ampio, sia chi lavora in presenza sia chi è da remoto, il tutto in modo fluido, collaborativo, inclusivo e sicuro», spiega Michele Dalmazzoni, Director Collaboration South EMEA, France and Israel. Future of Work Leader Italy. E proprio in quest’ottica, il colosso del networking propone Cisco Webex, un’offerta che permette di creare ambienti di lavoro intelligenti e sicuri grazie a una piattaforma completa che riunisce tecnologie di comunicazione e collaborazione e offre soluzioni software in cloud potenziate da funzionalità di intelligenza artificiale, così come dispositivi hardware per attrezzare gli spazi fisici, inclusi dispositivi video avanzati desktop e per sale riunioni, videocamere e kit per trasformare le sale riunioni in veri e propri spazi di collaborazione avanzati.

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Cisco dispone anche di un’ampia gamma di soluzioni di networking e security per l’hybrid work, nonché di device che vanno dai sensori e videocamere Meraki per la sicurezza degli ambienti e delle persone, agli access point wi-fi, fino ai sensori per qualità dell’aria, occupazione degli spazi, modulazione della luce. Inoltre, propone Cisco Spaces, una soluzione che fornisce un collegamento tra i dati disponibili nello spazio fisico e le informazioni che possono aiutare a creare un ambiente di lavoro sicuro e senza soluzione di continuità.

L’ufficio di NY, esempio di eccellenza

«Nel nostro ufficio di New York, inaugurato alla fine del 2022, sono state impiegate tutte le nostre tecnologie per l’hybrid work in ambito networking, security e collaboration fino ai device IoT – racconta Dalmazzoni «Si tratta di un edificio di circa 4 mila metri quadrati in cui si è abilitato il concetto di lavoro ibrido. Se prima il 70% dello spazio era dedicato ai singoli e il 30% alla collaborazione tra team, oggi tali numeri sono esattamente invertiti: il 70% dello spazio è dedicato alla collaborazione, alla socializzazione, all’apprendimento e il restante 30% al singolo. Sono stati abilitati spazi per la collaborazione video e il 100% delle sale riunioni è dotato di sistemi di video collaborazione intelligenti».

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Grazie a Cisco Smart Workspaces, che comprende tecnologie Catalyst, Meraki, Webex, Cisco Spaces è possibile monitorare l’utilizzo di tutto l’edificio newyorkese e prendere decisioni migliorate in base ai dati raccolti dai dispositivi collegati in rete per un utilizzo intelligente e ottimizzazione degli spazi. Per quanto riguarda la sostenibilità, la sede sfrutta la tecnologia Power over Ethernet (PoE) per rendere più efficiente il trasporto e la gestione dell’energia, riducendo notevolmente l’uso di rame grazie all’utilizzo di cavi di rete. Inoltre, la connessione in rete ha permesso di rendere smart l’edificio con l’illuminazione che si attiva solo in presenza delle persone.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

L’approccio di Cisco all’IA è articolato e profondamente integrato nel portfolio di soluzioni, dalla collaboration alla cybersecurity, dal networking alle applicazioni fino alla sostenibilità e tutto è in conformità con i principi etici. «Creiamo infrastrutture di rete che grazie all’IA sono in grado di configurarsi da sole e individuare in anticipo potenziali problemi, integriamo l’IA nelle nostre soluzioni di cybersecurity per rilevare e rispondere alle minacce in modo ancora più efficace, integriamo funzionalità di intelligenza artificiale nelle tecnologie di Collaboration per migliorare l’esperienza delle persone e comunicare al massimo delle nostre potenzialità, quest’ultimo un ambito in cui Cisco esprime al massimo l’approccio innovativo», spiega Dalmazzoni. Ne sono un esempio le funzionalità integrate in Webex di riconoscimento di persone e oggetti e l’analisi delle azioni come movimenti e gesti, rese possibili dall’integrazione di nuovi modelli Rmm (Real-Time Media Models) che permettono di ricevere più flussi multimediali e di produrre diversi output. Inoltre, il nuovo Webex AI Assistant combina modelli RMM e LLM diventando ancora “più intelligente” potendo, per esempio, riconoscere se un partecipante si è allontanato da una riunione e di conseguenza proporre note della riunione per aggiornarlo sui contenuti che si è perso. «Non vi è dubbio che l’IA è e sarà ancor più fondamentale nella progettazione e nella gestione degli spazi di lavoro plasmando l’esperienza quotidiana delle persone in modi sino ad oggi impensabili», conclude Dalmazzoni.

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